Mi spinsi via mesto, col cuore ferito,
Ma ancora una volta mi girai a rimirare
La terra mia antica, dal profumo di mirto
Che mai avrei voluto abbandonare
Strappato dalla casa che mi aveva ospitato
Quando bambino ne scoprivo i misteri
Privato della dea che aveva cullato
Nei primi passi i miei primi pensieri
Acceso di orgoglio, promisi a me stesso
Che sempre l’avrei portata nel ricordo
Con le sue acque fluenti che adesso
Sfumavano tiepide nell’ultimo sguardo…
Foto (C)2012 dal progetto Uiza di Stefano Ferrando – Behance | Blog | Pagina facebook
Categorie:Fotografia, Introspective Brabs, Poesia, Scleri personali
Mi piace molto; intensa e coinvolgente.
Complimenti.
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Grazie 🙂
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Grazie a te per averla condivisa 🙂
Tra tutto quello che si trova in giro trovare un poeta che scrive così è una boccata d’ossigeno, una fresca brezza di montagna 🙂
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🙂
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