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Colorminazioni – Studio su navicella Shardana [parte 3]

Colorminazioni - Navicella Shardana

Navicella Shardana – Pennarello su tela, 40 x 30 cm

DESCRIZIONE STRUTTURALE
Prima di parlarvi del contenuto e della sua struttura, stavolta voglio parlarvi di un elemento di natura più propriamente tecnica che è variato. Da tempo ho in casa delle tele, in realtà realizzai già una colorminazione su tela e ultimamente ho ricevuto diverse pressioni per trasferirvi i miei disegni. Tuttavia è stato un caso: ho tracciato la nave sul solito cartoncino e l’ho sbagliata. Stavo giusto per ripartire da capo quando mi è venuta l’idea di provare con la tela. E così è nato questo disegno. Per ora il limite maggiore è ancora il pennarello ma voglio riflettere su nuove soluzioni. Lo dico perché il disegno che vedete ha diversi limiti che non vi sto qui a elencare e che, a mio parere forse, e dico forse, potrebbero essere sanati da un mezzo diverso. Ci penso.
Intanto diciamo che anche l’errore rientra in una fase di sperimentazione e consente di progredire e migliorare. Sono abbastanza soddisfatta nonostante tutto perché so che questo è un punto di partenza.
Ciò che non mi convince, a dire il vero, non è tanto il contenuto perché penso, nonostante le normali licenze che caratterizzano il mio modo di esprimermi, di aver riportato abbastanza fedelmente la navicella Shardana. Il discorso è di tipo tecnico, sul cartoncino si è più precisi e si incappa molto di più negli errori. Qui gli errori son difficili ma la precisione perde molto. Inoltre la mia elefantiasi unita a un’urgenza quasi spasmodica di portare a termine il disegno, mi hanno fatto commettere degli orrori da pischella che saranno difficili da dimenticare, anzi li ricorderò ogni volta che guarderò il quadro.
Detto questo, la descrizione strutturale è abbastanza elementare: una nave di un Popolo dei Mari che viene sospinta dai venti e ondeggia sulle coste del Mediterraneo spingendosi fino (e oltre) le Colonne d’Ercole (a patto che ci si metta d’accordo sulla loro esatta mappatura) e imbattendosi nella florida isola sarda abitata dai nuragici.

CONCEZIONE TEORICA
Parliamo di Shardana, civiltà facente parte della coalizione dei Popoli dei mari. Di loro parlarono gli egizi e sono diverse le teorie sulla loro origine. Un tratto riconosciuto è comunque il loro padroneggiare il Mediterraneo a bordo di queste navi, capacità che permise loro di conoscere culture diverse e amalgamarsi con altri popoli. È un’ipotesi, come un’altra potrebbe essere quella che fossero proprio gli antichi sardi.
Il Sogno ancora una volta mi dice che attraversarono questi mari e parteciparono alla cultura nuragica dei miei avi.
I venti soffiano e gonfiano le vele. Sì, è vero, non le ho fatte, come al solito mi son limitata a riprodurre il bronzetto. Però probabilmente queste barche le avevano: quel cerchio in alto sull’albero probabilmente fungeva da perno in cui venivano fissate le corde (o forse un bastone) che reggevano le vele. A quel punto ci troveremmo di fronte a una civiltà avanzata le cui scoperte furono introdotte solo 100 anni dopo. La cosa non mi stupirebbe, vi ricordate quest’estate Santorini e la cultura minoica? Tra l’altro anche l’indimenticabile isola, come la Sardegna, è in lizza per l’assegnazione ufficiale della misteriosa Atlantide.
Al di là delle considerazioni storiche che non hanno tuttora una valenza scientifica riconosciuta universalmente, la nave riprende il simbolismo del viaggio, della ricerca e del continuo divenire ma anche dell’ignoto. Parlo sia del viaggio vero, fisico, che permette la conoscenza e la comprensione di popoli diversi, sia del viaggio personale che ogni individuo compie durante la sua vita, un cammino di ricerca di significati verso la consapevolezza di se stessi.
Il marinaio guerriero tiene i due scudi. Non è la prima volta che mi avvicino agli Shardana: uno dei guerrieri della serie è Shardana (vd. galleria) e avevo in mente la navicella da diverso tempo. I simboli son gli stessi di sempre, fanno da buon auspicio e difendono i marinai.

CONSIDERAZIONI E PROPOSITI (SEZIONE IN DIVENIRE)
L’evoluzione tecnica porta dei cambiamenti che devono ancora essere compresi e assimilati. A parte questo, l’entusiasmo rimane ed è derivato dal fatto che questa ricerca mi sta avvicinando sempre più a questi popoli che non mi sembra solo di rappresentare asetticamente. Ho come la sensazione che ci sia una piccola magia di mezzo che mi trasmetta un po’ delle loro emozioni e che guidi la mia mano.

DIALOGHI SULLA SERIE:
Studio su Dea Madre [parte 1]
Studio su capo nuragico [parte 2]
Studio su nave Shardana (tu sei qui)
Studio su Tanit e la sessualità femminile [parte 4]
Studio su Pintadera màndala (gialla) [parte 5]
Studio su Pintadera màndala (rossa) [parte 6]
Studio su Pintadera màndala (arancio) [parte 7]
Studio su sacerdote-guerriero [parte 8]
Studio su Dea Madre vers. 2 [parte 9]

LINK UTILI:
Shardana – Wikipedia

4 replies »

  1. Che meraviglia!!! Interessante e bellissimo questo viaggio che hai deciso di intraprendere. Complimenti e grazie di condividere questa tua passione con noi.

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