Se siete cultori dell’arte, non potete non conoscere le opere pittoriche dell’artista statunitense Georgia O’Keeffe (1887 – 1986), figura iconica dell’arte del Novecento che viene considerata la madre del modernismo americano. Soprattutto avrete di certo notato che i paesaggi desertici rappresentano un elemento ricorrente nei suoi quadri, soprattutto dal 1930 circa, quando l’artista abbandona in modo progressivo l’ambiente urbano per rifugiarsi definitivamente, dopo la morte del marito fotografo e gallerista Alfred Stieglitz (1864-1946), nel silenzio del Nuovo Messico. Georgia acquista una casa ad Abiquiú e ci passa il resto dei suoi giorni riversando l’anima americana, che a New York aveva rappresentato attraverso grattacieli luccicanti, nei suoi paesaggi solitari abitati solo da fiori, carcasse di animali, fiumi, montagne e cielo puro. Solo qui l’artista sembra trovare pace, una pace intrisa di misticismo, che le permette di sentirsi davvero libera e di assecondare appieno la sua ispirazione. Solo qui riesce ad astrarre liricamente il suo immaginario ricco di suggestioni provenienti dalla Natura, traducendolo in armoniose linee, figure e colori.
“Preferirei venire qui più di qualsiasi altro posto che conosco“, scrive Georgia a suo marito nel 1940. Nello stesso anno acquista una casetta a Ghost Ranch, a soli 15 miglia a nord di Abiquiú. Quando poi decide di stabilirsi definitivamente in zona e compra la casa-studio ad Abiquiú, quella diventerà la sua casa estiva.
Ebbene, entrambe le case sono rimaste così com’erano e si possono visitare prenotando attraverso il Georgia O’Keeffe Museum. Io, se passassi per quei lidi, ci farei di certo un salto, se non altro per ripercorrere i sentieri ispirati della grande artista cercando quella stessa pace silente che tanto anelo anch’io.
Vi lascio a un video e a qualche immagine della casa, dell’artista e delle opere. Buona visione!
L’ha ribloggato su l'eta' della innocenza.
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Grazie!
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Donna dal talento eccezionale! occasione per augurarti auguri per l’otto di marzo!
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Grazie! ho scelto di pubblicare lei oggi proprio per questo motivo. Per non parlare del fatto che lei morì proprio l’8 marzo ;)
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