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“De rerum aequilibrium”, la mia serie di sculture ispirata alla Natura

"De rerum aequilibrium" by Barbara Picci

“De rerum aequilibrium” by Barbara Picci

La serie “De rerum aequilibrium“, parafrasando l’illustre citazione lucreziana da cui deriva, si rivolge all’equilibrio delle “cose”, intese sia nel loro valore fisico, sia in quello più elevato che riguarda l’operare umano. In questo senso, ciò a cui personalmente rivolgo le mie attenzioni/preoccupazioni, e ciò riguarda le mie creazioni artistiche ma anche la mia attività divulgativa quotidiana, è la tendenza sempre più evidente verso un nuovo medioevo delle menti, un rinnovato periodo oscuro della ragione. Segni di questo sono il crescente fanatismo, il facile attecchimento delle fake news, la rinnovata attenzione verso identità razziali di stampo irrazionale, la messa in discussione di conquiste sociali di vecchia (e sofferta) data quali l’aborto, ad esempio. In generale, a mio parere, la società oggi soffre di un sovraccarico di informazioni, una dimensione virtuale che ha preso il sopravvento e che sta dettando le sue regole, permettendo pandemie di ignoranza facilmente strumentalizzabili da malintenzionati della politica e del buonsenso. A questo io contrappongo un ritorno alla Natura, al suo silenzio pieno di profondità e alla riscoperta delle proprie origini arcaiche. Un ritorno che sia una presa di coscienza non solo intimista, ma anche storica e sociale, che si prenda carico finalmente delle responsabilità umane verso la Natura stessa e dei gravi problemi che attanagliano la sua esistenza, e di conseguenza la nostra.

Le opere della serie sono esposte fino al 7 marzo 2020 presso la Fondazione Bartoli Ferter di Cagliari.

Credits photo: Matteo Tauriello aka Freom

P.S. per i puristi della lingua latina: ho scelto di usare la parola “aequilibrium”, che non è ablativo come dovrebbe, perché volevo un vocabolo che fosse più comprensibile (son tanti i modi di dire equilibrio in latino) e soprattutto orecchiabile (de rerum aequilibri/aequilibribus non sarebbe stato lo stesso). Perdonate la licenza poetica, ma spesso diventa indispensabile affinché il messaggio arrivi a tutti!

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14 replies »

  1. Apprezzo molto i criteri informatori che ti inducono al fare qui presentato con eleganza ideativo/fattuale! La Natura offre sempre, a chi possiede sensi percettivi, spunti incredibili di mirabilia affascinanti: qualche giorno or sono una pietra incavata giaceva sotto un vecchio albero e sia l’uno che l’altro elemento sembrava avessero, in parte, forme vaginali, uterine: mi indussero al meditare circa la vita, il ciclo della vita, tra riti e miti sempre presenti nel conscio-subconscio..
    r.m.

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    • Esatto… se ci si ferma nel suo silenzio si riesce a sentire il proprio respiro vitale… Io ho avuto questa illuminazione dopo un fatto spiacevole per la mia esistenza fisica. Un ospedale, immerso nel verde seppure in città, in cui ho passato tante ore a riflettere in un silenzio imposto che è poi diventata una droga. Credo di aver capito tante cose là dentro, le stesse che mi hanno permesso di trovare quello stesso silenzio nella Natura.
      Non solo… la cosa che più mi attrae, e che gli umani sembra non possiedano più o possiedano poco, è la sua capacità di stupirmi, di lasciarmi a bocca aperta. Diciamocelo, la Natura è la più grande artista, ineguagliabile e insuperabile. Immensa…

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      • Sì, lo è! Peraltro Voi Donne, con la Natura e con i cicli vitali di essa, avete rapporto molto più stretto che non noi maschi, altro che invidia del pene! Ovviamente la cosa resta molto più complessa che non una semplice risposta in questa sede!

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