Da occidentali, siamo sempre pronti ad affermare la nostra supremazia culturale ed economica ma non siamo in grado di capire che gli esseri viventi e le culture vanno preservati? Cioè, se delle culture non sono avanzate quanto noi, abbiamo o no la responsabilità di proteggerle? E non parlo solo dal virus, ma da coloro che dovrebbero avere il ruolo di governarle e che invece paiono dei sociopatici istituzionalizzati?
Scusate, mi son fatta prendere la mano ma quelle che leggete sono le mie riflessioni dopo aver ascoltato l’appello del fotografo brasiliano Sebastião Salgado e dell’inseparabile moglie Lélia Wanick, sempre attenti a questioni ambientali e riguardanti i migranti e le popolazioni meno sviluppate e i loro habitat.
La preoccupazione del fotografo stavolta è indirizzata alle popolazioni amazzoniche che, già stremate a causa degli incendi e dell’inquinamento dei fiumi, potrebbero essere decimate dal coronavirus. Oggi, infatti, le terre che dovrebbero essere destinate solo a loro, sono invase da minatori, taglialegna e allevatori di bestiame. Ultimamente, a causa dell’emergenza sanitaria, queste attività illecite si sono accelerate portando il Covid-19 fra gli indigeni. Per questo motivo servono misure assolutamente urgenti per proteggerli. Ecco le parole di Salgado:
“Queste popolazioni indigene fanno parte della straordinaria storia della nostra specie. La loro scomparsa sarebbe una tragedia estrema per il Brasile e una perdita immensa per l’umanità. Non c’è tempo da perdere”
Siate responsabili! Diffondete l’appello e proteggete l’umano!
Via artribune.com
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