Passaporto rinnovato e visto fatto. La partenza si avvicina e, come al solito, cerco un padrino per il viaggio, uno scrittore che mi racconti la cultura che andrò a visitare. A Praga è stato Kafka, a New York Woody Allen… Per Cuba ho preferito un approccio diverso e, non avendo mai letto il capolavoro di Hemingway, ho deciso di leggere “Il vecchio e il mare” per cercare di penetrare la cultura cubana attraverso uno dei testi più appassionati (e veri) che la riguardano. Mi interessa soprattutto il punto di vista di un non-cubano profondamente invaghito dell’isola caraibica, forse perché sento di avere in comune con lui la spinta che mi sta portando lì.
La storia del vecchio pescatore che lotta contro le innumerevoli avversità senza mai arrendersi, non è solo un ritratto dell’indole tenace e coraggiosa del popolo cubano, ma è anche un incoraggiamento a non darsi mai per vinti e combattere fino alla fine con dignità e rispetto verso l’avversario e verso ciò che il destino ci riserva.
A me ha dato coraggio per affrontare questo viaggio che un po’ mi spaventa. I piovaschi improvvisi della stagione invernale, l’isolamento dal luccichio dell’Occidente, la povertà sempre più accentuata, il non aver mai posseduto il dono della contrattazione, l’essere sola dall’altra parte del mondo in una cultura tanto diversa… Ora so che quello che succederà, succederà per un motivo, anche solo perché io l’ho scelto, e il pescatore sarà con me a proteggermi e infondermi coraggio e poesia. Come quella del racconto di Hemingway, bellissimo…
Brabs
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Buona avventura cubana ^^
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Grazie :)
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!!! Bel viaggio
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