Delle ombre in lontananza…
Muncadora la Ninja si nascose e sguainò la spada. Ma le figure si persero nella boscaglia. Si fece coraggio e tentò di seguirle, percorrendo il loro stesso cammino. Sembravano sparite. Il rifugio non deve essere lontano, pensò. Ed infatti all’improvviso la vegetazione si diradò e comparve l’antica costruzione, una Tomba dei Giganti, utilizzata dagli antichi per rendere omaggio ai morti della comunità.
Rimase nascosta per capire se ci fosse qualcuno e soprattutto se qualcuno di amico.
La visione delle due figure le aveva ridato speranza di non essere l’unica sopravvissuta, ma non sapeva fino a che punto la AMC potesse spingersi e l’istinto le diceva di non fidarsi di nessuno. Sentì dei rumori e vide apparire un individuo, sicuramente di sesso femminile, ma che portava in viso una maschera anti-gas. Rimase immobile ad osservarla. La donna era armata di una fionda e il suo aspetto guerriero la colpì. Entrò nell’antico edificio dalla porta bassa e stretta ed uscì con delle apparecchiature. Erano le stesse che usava anche lei per comunicare con la base. Era sicuramente, anche lei, dei rivoltosi.
Muncadora uscì allo scoperto. All’inizio Mantenica si mise in assetto da battaglia ma abbassò subito la fionda, quando sentì pronunciare la parola d’ordine convenuta dai rivoltosi per identificarsi. Si fece avanti e, dopo un attimo di tensione della donna, le due si presentarono. Per la prima volta dopo tanto tempo, Muncadora sentì un profondo sollievo per l’aver scoperto di non essere sola. Si sedettero su due grosse rocce per parlare e fu così che Muncadora apprese la storia di Mantenica la Balente, messa a protezione del rifugio diversi mesi prima, quando ancora lo scudo reggeva. Assieme a lei c’erano diversi altri rivoltosi che l’aiutavano nel compito che era stato loro affidato. Quel luogo, infatti, emanava anch’esso dell’energia, ma era diversa da quella dei nuraghi. Da sola non era capace di trattenere la forza pressurizzante, ma riusciva a trasformare le subdole infiltrazioni e a trattenerne la forza.
Avevano posizionato al centro di essa uno speciale accumulatore di energia che, una volta abbastanza carico, sarebbe servito per fare degli esperimenti. Volevano riuscire a unire le due forze, quella scatenata dai nuraghi e quest’energia delle infiltrazioni per costruire un’arma in grado di sconfiggere la forza dell’AMC. Ma poi c’era stato l’attacco. I suoi compagni erano spariti, smaterializzati e Mantenica era rimasta sola. Subito dopo l’attacco, aveva sentito la terra tremarle sotto e l’aria sparire. Non era più riuscita a respirare e quasi era morta finché, entrata nella Tomba, aveva trovato quella maschera e se l’era infilata. Per fortuna era riuscita a riprendere respiro. Da quel momento non l’aveva più tolta.
Le giornate passavano in solitudine. Sarebbe voluta andar via ma l’accumulatore non era ancora carico e, anche se avesse trovato qualcuno al grande nuraghe, non sarebbe servito a nulla. Mancava ormai poco che fosse pieno, per cui decise di aspettare qualche giorno. Nel frattempo scoprì di non essere l’unica rimasta al mondo perché erano andate da lei due combattenti che sapevano del rifugio e che, anch’esse, svolgevano una loro missione in un luogo lì vicino. Mantenica disse a Muncadora che le due erano andate a trovarla anche quel giorno e che erano andate via da poco, svelando il mistero delle ombre che Muncadora aveva intravisto fra gli alberi arrivando. Le disse anche che gliele avrebbe fatte conoscere il giorno dopo, perché anche loro avrebbero avuto un ruolo importante nello scopo ultimo di trovare un’arma capace di sconfiggere la AMC.
Muncadora ascoltava attentamente ciò che le veniva detto. Fece finire di parlare Mantenica e le raccontò la sua storia, a partire dalla smaterializzazione della figlia per finire col ritrovamento dei trasmettitori.
Forse qualcosa si stava muovendo. Insieme avrebbero potuto cambiare le cose. Forse c’era ancor qualche spiraglio di salvezza.
Si accordarono per passare la notte e aspettare le altre due. Poi insieme sarebbero partite verso il nuraghe, con la speranza di trovarvi l’inventore dello scudo, senza il quale non sarebbero mai riuscite ad utilizzare le risorse che avevano recuperato.
Fine Terza Puntata.
To be continued…
Credits: Foto (C)2012 Marilena Riello – Blog | Flickr
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LINK UTILI:
Alla ricerca dell’epicentro nuragico – Montonia la Bandita (Prima puntata)
Alla ricerca dell’epicentro nuragico – Muncadora la Ninja (Seconda puntata)
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Scheda ebook
Fantastica!!
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te lo avevo promesso 😉
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