Arte & curiosità dal mondo

VideoInArt – L’uomo che si tolse la pelle per me

He Took His Skin Off For MeUna volta vinta la repulsione e la nausea dovute all’impatto con la pelle viva,  ci si può dedicare alle questioni tecniche inerenti il cortometraggio “He Took His Skin Off For Me“. La storia deriva da un racconto breve della scrittrice statunitense Maria Hummer, è prodotto da Fiona Lamptey e diretto da Ben Aston. La sua realizzazione è stata affidata al buon cuore degli utenti visto che nasce da una campagna di crowdfunding su Kickstarter.
E fin qui niente di strano. Ciò che colpisce e rende questo corto così speciale è il fatto che non sono stati usati effetti al computer. La pelle a vista di Sebastian Armesto, il protagonista del corto, è frutto di un meticoloso lavoro di ricostruzione dei muscoli sopra la sua pelle. A coordinare questo lavoro sopraffino è stato Colin Arthur, una leggenda degli effetti speciali. Oltre al sofferto video, la cui trama (che si può evincere dal titolo) non vi svelo, in galleria trovate le foto del backstage in cui potrete ammirare il lavoro di cui vi ho parlato.
Buona visione!

ENGLISH

LINK UTILI:
Ben Aston – Website
Ben Aston – Vimeo
He Took His Skin Off For Me – Facebook fan page

Via linkiesta.it

19 replies »

    • Ehm sì… è un corto che non lascia indifferenti. Ma la trama? Il sacrificio per amore e via dicendo? Forse si tratta di uno di quei casi in cui passa in secondo piano, anzi se fosse per lei probabilmente non avrei mai pubblicato questo video…

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  1. Ok, finalmente visto. Alla faccia di chi mi vuol male :D la cura ‘omeopatica’ è servita e dopo un paio di scene in cucina che mi han fatto rizzare i peli (coltello sul tagliere e carne al fuoco) poi anche “l’empatia” è sparita, va’ a sapere.
    Tecnicamente notevole, fatto e recitato davvero molto bene. Il realismo che si ottiene senza ‘effetti speciali’ è un valore aggiunto notevole
    Ho anche letto il raccontino (sai che sforzo, è brevissimo!) e devo ancora valutare in quale dei due casi il finale mi è sembrato più… “inquietante” mi sembra eccessivo; è evidente che rimane aperto, “in attesa” della mossa di lei. Forse nel ‘filmino’ -ovvio che vedere recitare (bene) una scena è facile risulti più intenso che immaginarsela leggendo- i dubbi e le ansie di lei “arrivano” più forti.
    A parte i miei sproloqui colmi di virgolette, cmq, bello davvero.

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    • Guarda mi trovi d’accordo su tutto a parte una cosa: io non ho apprezzato la trama, la trovo anche un po’ ridicola, ad ogni modo forzata e irreale per cui, a parte la questione effetti speciali non artificiali, credo di non salvare tanto. Però è curioso ;)
      Buongiorno!!!

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