Scommetto che siete di quelle persone insensibili che considerano gli oggetti di uso comune come esseri inanimati bistrattandoli e dandoli per scontati. Non avete di certo la finezza dell’artista israeliana classe 1973 Ronit Baranga che non solo li immagina animati, ma così li riproduce attraverso le sue sculture di ceramica. Tazzine, vasi e piatti dotati di bocche aperte e pulsanti, eserciti di ciotole e piattini montati su mani mobili e vive…
Insomma, nonostante il più che onorevole intento, l’effetto è tutt’altro che fine, anzi direi inquietante e quasi disturbante. Questa caratteristica, tuttavia, dev’essere stata determinante nella scelta di Banksy di includere una di queste ceramiche (“Untitled Feast“) nell’esposizione di oltre 50 artisti da 17 nazioni che ha curato personalmente a Dismaland, il famoso parco dei non-divertimenti in Inghilterra. Sono sicura che in quel contesto fossero più che a loro agio, quasi dolcemente integrate nel loro habitat naturale, a casa mia un po’ meno visto che morirei di crepacuore se dovessi incontrarle di notte in giro per casa. Ora che ci penso anche di giorno.
A parte gli scherzi, la verità è che le opere di Ronit Baranga non mi sono per nulla indifferenti, anzi le trovo particolarmente interessanti, così come è interessante l’interpretazione che ne dà l’artista.
Ecco cosa dichiara:
“In questa combinazione dell'”immobile” e del “vivo” uniti, provo a cambiare il modo in cui osserviamo le stoviglie. L’ articolo per la tavola, utile e passivo, può essere percepito come oggetto attivo, consapevole di sé e dei suoi dintorni – rispondente ad essi. Esso non permette di essere dato per scontato e decide da solo come comportarsi in ogni situazione.
Così io preferisco pensare i miei piatti e bicchieri. Metaforicamente, naturalmente. E voi?”
Giusto! E voi?
LINK UTILI:
Ronit Baranga in this blog | Website | Instagram | Facebook fan page
Categories: Arte & curiosità dal mondo
Molto inquietante. Ultimamente c’è una certa attenzione verso la ceramica, anche un altro artista, cinese, crea degli abiti da cocci antichi di ceramica provenienti da scavi cuciti con filo di ferro. E un designer ha creato abiti in tessuto con rifiniture in ceramica.
LikeLike
Ciao, per caso ricordi il nome si questo artista?
LikeLiked by 1 person
Certo, Li Xiaofeng
LikeLike
Grazie lo cerco subito ;-)
LikeLike
è un piacere !!!
LikeLike
Molto potente, lo metto nella to-publish list. Grazie :)
LikeLike
Verrò a vedere !!!! Mi fa molto piacere !!!
LikeLiked by 1 person
:)
LikeLike
Interessante… grazie, approfondirò! Buona giornata e grazie del passaggio :)
LikeLike
Un punto di vista decisamente visionario.. Alcune idee le trovo originali, altre già viste in giro negli ultimi 10 anni…
LikeLike
Sì, devo dire che, a parte la questione originalità, ciò che emerge è la sua estrema abilità tecnica. Queste sculture sembrano vive… son giorni che ci penso!
LikeLike
In effetti sembrano la versione gotica degli oggetti animati presenti in Alice nel paese meraviglie..
LikeLiked by 1 person
delicatissime quelle tazze sorrette dalle dita,pare che danzino :)
LikeLike
Sicura? Proprio delicate? A me più che ballerine sembrano ragni… ahhahahah dai scherzo, contenta che ti piacciano ;)
LikeLiked by 1 person
a esser sincera il pezzo che mi inquieta di più è quel piatto con quelle dita poco aggraziate che mi danno un senso di scarsa igiene, ( ma io ho la fobia delle stoviglie sporche :-D )
LikeLiked by 1 person
L’ha ribloggato su Petites ideès mauvaises * Viola de Lapalisse.
LikeLike