“In un’epoca apparentemente ossessionata dalla perfezione corporea e in cui è possibile, attraverso la chirurgia plastica, modificare radicalmente e standardizzare l’aspetto del proprio corpo, ciò che mi interessa è il motivo per cui alcune caratteristiche fisiche sono viste come brutte e altre come belle o desiderabili.”
Il nostro immaginario è portato a pensare al ricamo come a un’arte statica, ancorata al passato e a una tradizione di fiorellini, animaletti e via dicendo. Eppure non è così, non più almeno. Lo dimostrano tutta una serie di artisti, per lo più di sesso femminile, che affrontano tematiche diverse e spesso insolite come il sesso. Abbiamo già visto i lavori hot dell’artista statunitense Alaina Varrone che riproduceva scenari sessuali spingendosi talvolta nelle devianze e negli eccessi della “disciplina”.
Stavolta, invece, analizziamo l’interessante ricerca dell’artista inglese Sally Hewett che si concentra sul corpo femminile enfatizzandone i difetti. Peli, smagliature, cellulite, pustole e rughe non vengono nascosti o ignorati, come succede solitamente, ma riprodotti come compaiono realmente in quelle parti della donna deputate al sesso, quindi seno, natiche e vulva.
La ricerca dell’artista si spinge dunque nel campo della bellezza e sugli standard imposti dal nostro bagaglio culturale. Essa vuole mettere in discussione la nostra visione di ciò che è brutto o addirittura disgustoso e lo fa attraverso un’arte che colpisce e fa riflettere.
L’estrema abilità della donna nel ricamo deriva da un’antica tradizione familiare. Sally è infatti figlia e nipote di cucitrici, sarte, ricamatrici e tappezziere.
A voi gli occhi. Buona visione!
Link utili / Useful links:
Website
Categories: Arte & curiosità dal mondo, Erotica, Fotografia, Il fotografo della settimana