“Da quando mi sono avvicinato alla musica qualche anno fa prendendo lezioni di pianoforte, mi sono chiesto come potremmo percepire la musica se la potessimo vedere, o toccare. È stato questo il tema centrale che mi ha spinto in questo ultimo lavoro a voler mostrare come possa il suono riempire uno spazio e giocare con ciò che incontra”.
Nonostante il cognome che ci accomuna, giuro di aver scoperto solo recentemente il graphic designer fiorentino Federico Picci. E la scoperta è stata quanto mai piacevole in quanto mediata da “Filling Spaces”, la sua splendida installazione nata col poetico intento di rendere visiva la musica.
Di cosa si tratta? Immaginate una grande sala bianca al cui interno sono posizionati un vecchio grammofono, un busto e un pianoforte ebano che all’improvviso prendono a suonare. Come d’incanto, le note si destano e si alzano in volo con l’aiuto di eterei palloncini rosa che le fanno volteggiare. La sensazione è quella di essere avvolti, riempiti dalla musica, un po’ come accade quando la si ascolta ad occhi chiusi. Solo che in questo caso la sua presenza è materica, visibile.
Non so voi ma io sono in un brodo di giuggiole…
LINK UTILI:
Behance | Instagram | Facebook fan page
Via thosewhomakewaves.wordpress.com
Categories: Arte & curiosità dal mondo, Curiosity killed the blogger
L’ha ribloggato su l'eta' della innocenza.
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