L’artista inglese Suzanne Moxhay condivide con questo blog una grande passione per i luoghi abbandonati se no non si spiegherebbero le sue opere quasi interamente ambientate in interni di vecchi edifici dismessi. La particolarità del suo lavoro è l’uso del Matte painting (in italiano “pittura di sfondi“), una tecnica che veniva utilizzata nel 20° secolo soprattutto per scopi cinematografici per permettere la rappresentazione di paesaggi o luoghi altrimenti troppo costosi se non impossibili da ricostruire o raggiungere direttamente. Il procedimento consiste nel dipingere gli sfondi su lastre in vetro che poi vengono sovrapposte alla pellicola. Ciò dà l’illusione che tutte le immagini facciano parte di un’unica immagine coesa.
Suzanne Moxhay utilizza questa tecnica a fini sperimentali intrecciando mondi diversi e rivoluzionando lo spazio in modo surreale. Ecco le sue parole:
“Nel mio lavoro recente ho esplorato concetti di contenimento spaziale creando montaggi costruiti da frammenti di interni fotografati e dipinti. Le architetture sono interrotte da elementi anomali – sorgenti di luce contradditori, prospettive imprecise, paradossi scalari. La luce getta ombre nella direzione sbagliata, le pareti non si incontrano in angoli, un’area dell’immagine può essere vista sia come un muro di cinta o come un cielo nero coperto.”
È giunto il momento di vedere le opere. Buona visione!
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Categories: Fotografia, Il fotografo della settimana
L’ha ribloggato su l'eta' della innocenza.
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Grazie!
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ottimi scatti!
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;)
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Sono proprio belli, alcuni sembrano decorazioni reali, se non avessi scritto che si tratta di fotomontaggi, non lo avrei capito.
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Sì, hanno fregato anche me all’inizio ;)
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:)
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