L’artista giapponese Kohei Nawa non realizza fisicamente le sue sculture, le compra… cioè individua in rete oggetti che ritiene compatibili con il suo lavoro e li ricopre di perline di vetro, prismi, colla, gesso e schiuma spray e li trasforma distorcendone e ingrandendone i contorni originali.
L’artista spiega che, attraverso questo processo, “l’esistenza stessa dell’oggetto è sostituita da un guscio di luce e viene mostrata la nuova visione: la cellula di un’immagine“.
Interessante la sua serie intotolata “PixelCell” che rappresenta degli animali imbalsamati, tra cui cervi, ghepardi, conigli e coyote, lavorati con questa tecnica. Il nome della serie è un neologismo che unisce la parola Pixel e Cell (cellula).
Egli vuole infatti rappresentare i pixel come sfere di vetro trasparenti che ricoprono gli oggetti. I pixel si sostituiscono alla materia originaria e diventano le nuove cellule dei suoi animali. Una visione interessante, non trovate?
L’artista è il fondatore di uno spazio collettivo di artisti chiamato “Sandwich“, in cui vengono creati progetti di design multidisciplinare.
Vi lascio alle immagini, buona visione!
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Categories: Arte & curiosità dal mondo
