Riflessioni fanta-cosmiche sulla meta-esistenza
Un tempo mi piaceva fare ironia sui fatti del mondo. Oggi i fatti si fanno ironia da soli.
Un tempo mi piaceva fare ironia sui fatti del mondo anche se, da ciò che percepivo, non tutti la capivano. Oggi i fatti stessi appaiono già come una grande farsa, e allo stesso modo non tutti lo capiscono, anzi la maggior parte delle persone la interpreta come la nuova realtà.
Una realtà-farsa (e falsa) che si prende gioco delle nostre vite già piegate dalla propria ironia esistenziale.
Quindi come comunicare oggi? Che linguaggio utilizzare sia nella comunicazione verbale che in quella visiva? Facendo ironia sull’ironia? Sarebbe certo un bell’esercizio, intellettualmente e artisticamente parlando. Peccato però che sarebbe poco utile, visto che arriverebbe a ben poche persone. Mi chiedo se sia il caso invece, visto il dilagare del sensazionalismo populista che tutti capiscono e annettono alla propria pseudo-realtà, di tornare a una comunicazione diretta e precisa che tenti di svelare la farsa.
Ho sempre pensato che l’ironia fosse uno strumento utile per aprire i cervelli ma che utilità ha in un mondo in cui si è perso l’atteggiamento critico e solo pochi hanno le architetture mentali per recepirla?
N.B. Nella foto: Banksy @ Royal Accademy, Londra – Giugno 2019.
Categories: Introspective Brabs, Schizzi saltuari, Scleri personali, Stralci quotidiani
Perché essere critici, che è una cosa impegnativa, quando c’è già tanto pensiero già pensato?
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Giusto… ehmmm…
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