Riflessioni fanta-cosmiche sull’arte
Il mio cervello è partito già da qualche tempo.
Ha fatto le valigie incazzato e si è preso un momento di riflessione. Lo ammetto, ci son rimasta male, mi son sentita abbandonata. Però poi ho capito che questa distanza gioverà a entrambi.
Sì perché, come spesso capita, con l’andar del tempo, le idee si fossilizzano e ti si incollano addosso a mo’ di patella.
Son talmente attaccate che non ti danno la possibilità di vedere oltre, di capire che spesso son sbagliate, o necessitano di una revisione.
Così, quando il cervello è andato via, è tornato preponderante l’istinto. I confini si sono rotti ed è venuto fuori qualcosa che ancora non conoscevo di me. Mi son lasciata andare e ho accolto il cambiamento, ho seguito il gesto spontaneo e incontrollato, mi son persa oltre il (mio) consueto.
Poi, dopo il clamore, è arrivata la riflessione, sia sulla tecnica che sul contenuto. Ho provato, riprovato, lo sto ancora facendo. Solo che da sola non riesco a focalizzare il tutto nel suo complesso, per cui ho richiamato a me il cervello e insieme ci stiamo lavorando…
Categories: Introspective Brabs, Schizzi saltuari, Scleri personali, Stralci quotidiani
e buona ricerca!!!
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Grazie Roberto :)
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L’ha ripubblicato su l'eta' della innocenza.
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