Cosa troverete: Letizia Battaglia @ Mole Vanvitelliana, Ancona; Barbara Gamper @ Museion, Bolzano; Alberto Gianfreda @ Museo Civico Emanuele Barba, Gallipoli; Luciana Aironi @ MancaSpazio, Nuoro; Igor Mitoraj @ Oblong Contemporary, Forte dei Marmi; Pafo @ Gallleriapiù, Bologna; Alessandro Grassani @ Chiesa di San Lorenzo, San Vito al Tagliamento; Jörg Christoph Grünert @ Scuola Verde San Pietro, Isola del Gran Sasso; “Quando non aveva nome il Cielo” @Casa Balat, Testa dell’Acqua; “Hypermaremma” @ Oasi WWF Lago di Burano, Capalbio; “(s)Nodi – festival di musiche inconsuete” @ Museo internazionale e biblioteca della musica, Bologna; “La Festa di Cinema del reale 2020” @ Castello Volante di Corigliano d’Otranto; Aquileia film festival @ Sedi varie, Aquileia; “Trent’anni di Fortezza” @ Fortezza Medicea, Volterra
Letizia Battaglia. Storie di strada
Arriva ad Ancona la mostra “Letizia Battaglia. Storie di strada”, in programma alla Mole Vanvitelliana, dal 25/07/2020 al 15/01/2021.
“Storie di strada”, una grande retrospettiva con oltre 300 fotografie che ricostruiscono per tappe e temi la straordinaria vita professionale di Letizia Battaglia. Promossa dal Comune di Ancona, Assessorato alla Cultura, l’esposizione, che ha già toccato con successo Milano, propone circa 300 fotografie, molte delle quali inedite.
La mostra continua a completare un percorso espositivo che il Comune di Ancona e Civita hanno voluto dedicare ai grandi maestri della fotografia del Novecento e contemporanea.
L’esposizione
“Storie di strada” attraversa l’intera vita professionale della fotografa siciliana, e si sviluppa lungo un articolato percorso narrativo costruito su diversi capitoli e tematiche. I ritratti di donne, di uomini o di animali, o di bimbi, sono solo alcuni capitoli che compongono la rassegna; a questi si aggiungono quelli sulle città come Palermo, e quindi sulla politica, sulla vita, sulla morte e sull’amore, e due filmati che approfondiscono la sua vicenda umana e artistica. Il percorso espositivo si focalizza sugli argomenti che hanno costruito la cifra espressiva più caratteristica dell’artista, che l’ha portata a fare una profonda e continua critica sociale, evitando i luoghi comuni e mettendo in discussione i presupposti visivi della cultura contemporanea. Quello che ne risulta è un vero ritratto, quello di un’intellettuale controcorrente, ma anche una fotografa poetica e politica, una donna che si interessa di ciò che la circonda e di quello che, lontano da lei, la incuriosisce.
Come ha avuto modo di ricordare la stessa Battaglia, “La fotografia l’ho vissuta come documento, come interpretazione e come altro ancora […]. L’ho vissuta come salvezza e come verità”. “Io sono una persona – afferma ancora – non sono una fotografa. Sono una persona che fotografa.”.
Dove: Mole Vanvitelliana, Ancona
Quando: 27 luglio 2020 – 15 gennaio 2021
La Festa di Cinema del reale 2020
Un’edizione caotica, misteriosa, seducente: sta per iniziare La Festa di Cinema del reale 2020. Si riconferma al Castello Volante di Corigliano d’Otranto, dal 28 al 31 luglio, il festival dedicato al cinema documentario d’autore e alle arti audiovisive e performative, uno degli appuntamenti più attesi dell’estate pugliese. Un festival ricco di sconfinamenti creativi che riattivano luoghi e relazioni, con la sua comunità di autori e grandi nomi del documentario, che si tiene tra il fossato e le terrazze di uno dei castelli più belli di Puglia e nel borgo di Corigliano d’Otranto. Quest’anno tante le novità in programma dovute al rispetto delle normative legate all’emergenza COVID-19 e all’evoluzione naturale dei suoi format.
“Ripartire era fondamentale, per la Puglia e per i pugliesi” dichiara Loredana Capone, Assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia. “Abbiamo investito energie e risorse negli ultimi anni perché la cultura potesse diventare propulsore di economia ma soprattutto di benessere. Oggi farlo ha ancora più valore, perché può rappresentare la nostra chance di rinascita, un modo per ricompattare le nostre comunità, per dare loro sollievo dopo mesi difficili. Perché se l’emergenza sanitaria ha creato spaesamenti e fratture, abbiamo anche imparato che attraverso la cultura possiamo prenderci cura delle persone. Ecco che, allora, la Festa di Cinema del reale, su cui la Regione Puglia insieme agli altri festival ha sempre puntato, è molto più di un evento, è un progetto culturale importantissimo per unire le persone, per aiutarle a rialzarsi e a pensare a nuove modalità di relazione”. E continua: “Accanto ai Festival continuiamo a investire a supporto di tutta la filiera cinematografica. È online da questa settimana, infatti, il nuovo avviso Apulia Film Fund rivolto alle micro, piccole e medie imprese di produzione audiovisiva. Cinque milioni di euro per sostenere il lavoro dei nostri professionisti e la produzione di opere o serie audiovisive da realizzare in Puglia a beneficio anche dell’indotto turistico”.
Dove: Castello Volante di Corigliano d’Otranto, Corigliano d’Otranto
Quando: 28 luglio 2020 – 28 settembre 2020
Trent’anni di Fortezza
Anche quest’anno la Casa di Reclusione di Volterra e la Compagnia della Fortezza ci apriranno le porte con un percorso che si rinnova e ci stupisce di anno in anno.
Dobbiamo tanto ai detenuti-attori per questi trent’anni di Fortezza, per tutto quello che hanno costruito, giorno dopo giorno, con tenacia e visione di futuro
Ringrazio loro e, con loro, gli agenti, gli operatori e le direzioni che si sono succedute nel corso del tempo per la loro lungimiranza, per aver sostenuto un’idea così grande e per aver contribuito, in maniera determinante, alla realizzazione di un carcere all’avanguardia, a livello internazionale, per le attività culturali e trattamentali.
Quest’anno, nel trentesimo anniversario della Fortezza, abbiamo fatto un passo avanti importantissimo atteso da anni per rafforzare questa straordinaria esperienza di professionalità e umanità.
Sono infatti iniziati i saggi archeologici per costruire il Teatro stabile in carcere e, al tempo stesso, sono in corso di definizione i passaggi necessari per realizzare la struttura.
Siamo soddisfatti di questo progetto e immaginiamo il Teatro stabile come un luogo di arte e cultura realizzato e vissuto da tutta la città. Sarà una città visibile e necessaria per, come scrive Italo Calvino, «cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».
Giacomo Santi
Sindaco del Comune di Volterra
Dove: Fortezza Medicea, Volterra
Quando: 28 luglio 2020 – 26 settembre 2020
Essere mito. Omaggio al Maestro Igor Mitoraj
Oblong Contemporary in Forte dei Marmi doubles its space by opening a new exhibition entirely dedicated to the unforgettable and unique creations of the Polish artist Igor Mitoraj, with evocative art works that represent a “bridge” between the ancient “myth” and our era, where the mysterious side, almost metaphysical, is enhanced always through beauty and grace.
Dove: Oblong Contemporary, Forte dei Marmi
Quando: 28 luglio 2020 – 20 settembre 2020
(s)Nodi – festival di musiche inconsuete
È stata presentata stamane, presso il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, la nuova edizione di (s)Nodi – festival di musiche inconsuete, in programma dal 28 luglio al 15 settembre 2020, dedicato a tutti coloro che restano in città e vogliono vivere l’estate ascoltando musica dal vivo.
Dopo la lunga quarantena imposta dall’emergenza sanitaria finalmente il museo ha riaperto al suo pubblico e può riproporre, nel rispetto delle misure di sicurezza anti Covid-19, i suoi appuntamenti estivi con la musica DOC ogni martedì sera alle ore 21.00.
Nella difficoltà di spostarsi da un paese all’altro (s)Nodi offre l’opportunità di compiere un giro musicale intorno al mondo compiendo otto viaggi sonori per esplorare le affascinanti contaminazioni tra culture lontane e per scoprire le tradizioni legate all’uso e al suono degli strumenti.
Si debutta il 28 luglio con MACK in un vortice di hip hop, jazz ed elettronica formato da tastiere galleggianti, intense tessiture ritmiche e rap. Il progetto nasce da un’idea di due grandi talenti del jazz italiano contemporaneo: il batterista forlivese Marco Frattini e il pianista mantovano Federico Squassabia. Il risultato è un ipnotico mix di hip hop strumentale, avant-jazz, neo-soul ed elettronica attraversato dalla voce di AVEX.
Dove: Museo internazionale e biblioteca della musica, Bologna
Quando: 28 luglio 2020 – 15 settembre 2020
Hypermaremma
Siamo lieti di presentare la seconda edizione di Hypermaremma, la nuova galassia di arte contemporanea concepita per attivare il territorio della Maremma, nel sud della Toscana, attraverso mostre, dibattiti, esperienze sonore e interventi site specific elaborati da artisti invitati a relazionarsi con la storia dei luoghi.
L’edizione 2020 ha subìto una completa trasformazione per assecondare le linee guida della “nuova realtà”.
Per sostenere il territorio abbiamo lavorato per presentare un solo intervento site-specific in grado di entrare in pieno dialogo con il paesaggio della Maremma.
Il progetto sarà visibile in uno spazio aperto accessibile dalla strada litoranea che costeggia il Lago di Burano dal 26 Luglio fino al 15 Settembre, tutti i giorni dalle 18 a mezzanotte passando in bicicletta, a piedi o in treno e in macchina per i più pigri. Cliccando a queste coordinate potrete individuare il punto esatto dove osservare l’installazione.
Il progetto è stato possibile grazie alla collaborazione con Terre di Sacra, oltre a Oasi WWF Lago di Burano, Regione Toscana e con il patrocinio del Comune di Capalbio. Un ringraziamento speciale allo sponsor tecnico RRUNA.
Dove: Oasi WWF Lago di Burano, Capalbio
Quando: 26 luglio 2020 – 15 settembre 2020
Alessandro Grassani. Environmental migrants – the last illusion
La migrazione ambientale è un ordigno inesploso: in futuro l’intero pianeta dovrà fare i conti con questo grave problema economico e sociale. Nel 2050 una persona su 45 sarà un migrante ambientale – complessivamente 200 milioni di persone. Oggi sono già 10 milioni. Non hanno un vero nome e per il diritto internazionale nemmeno uno status. Inseguono la speranza di un futuro migliore nelle grandi città ma trovano soltanto “l’ultima illusione”. Alessandro Grassani li ha incontrati in Bangladesh, Mongolia, Kenya e Haiti.
Il progetto fotografico documenta la trasformazione del nostro pianeta e dimostra il devastante impatto sociale della migrazione tra le zone rurali e urbane. in ogni Paese l’autore confronta le storie delle persone che lottano contro le avversità ambientali nelle campagne con la vita dei migranti nei bassifondi delle capitali.
IL PROGETTO
Nel 2008, per la prima volta nella storia dell’uomo, la popolazione che vive nelle città ha superato quella delle campagne. Le metropoli crescono indiscriminatamente per l’arrivo dei migranti ambientali, costretti a fuggire dalle zone colpite dai cambiamenti climatici e destinati a diventare – nel giro di pochi decenni – la nuova emergenza umanitaria mondiale.
Le Nazioni Unite stimano che nel 2050 saranno presenti 200 milioni di migranti ambientali, tutte persone che non raggiungeranno le nazioni ricche, ma cercheranno nuove forme di sostentamento nelle aree urbane dei loro paesi d’origine, nelle baraccopoli, già sovraffollate e poverissime. Disastrose sono e saranno le conseguenze per il pianeta.
Oggi il 90% di questa migrazione avviene proprio nei Paesi meno sviluppati, i più colpiti dai cambiamenti climatici e dal fenomeno della migrazione ambientale rurale-urbana.
Il titolo del progetto “l’ultima illusione” si riferisce alla speranza dei migranti ambientali di trovare una vita migliore nelle città, sogno infranto a causa della mancanza di risorse, competenze e di opportunità.
Il progetto include quattro sezioni: Ulan Bator – Mongolia, Dhaka – Bangladesh, Nairobi – Kenya e Port au Prince – Haiti. Questi luoghi rappresentano le diverse tipologie di cambiamenti climatici che, a livello globale, influenzano il fenomeno delle migrazioni ambientali: dall’estremo freddo della Mongolia, al processo di desertificazione in Kenya, passando attraverso le inondazioni, cicloni e innalzamento del livello del mare in Bangladesh e Haiti.
Dove: Chiesa di San Lorenzo, San Vito al Tagliamento
Quando: 26 luglio 2020 – 6 settembre 2020
Alberto Gianfreda. Mirabilia
Dopo l’inaugurazione della “Collezione Ravenna”, a partire dal 26 luglio il Museo Civico “Emanuele Barba” ospita la mostra “Mirabilia” dell’artista Alberto Gianfreda, curata da Lorenzo Madaro, criticod’arte e docente di Storia dell’arte all’Accademia di belle arti di Lecce.
L’Amministrazione Comunale di Gallipoli rafforza così la programmazione culturale per la stagione estiva, puntando su progetti di qualità e sul coinvolgimento diretto dei contenitori culturali e del centro storico.
Ad introdurre il progetto, Lorenzo Madaro il quale spiega che “il progetto espositivo dedicato ad Alberto Gianfreda intende creare studiati cortocircuiti visivi e temporali tra la straordinaria collezione delle “meraviglie” del Museo Civico di Gallipoli e l’arte contemporanea, grazie all’allestimento delle sue opere – vasi in ceramica ‘frantumati’ e ricomposti grazie all’ausilio di catene di ferro – a stretto contatto con la collezione del museo.
“L’arte contemporanea progetta il passato”, l’assunto teorizzato da Achille Bonito Oliva è il punto di partenza per una riflessione a maglie larghe che non coinvolge soltanto la collezione in senso stretto, ma anche l’idea contemporanea del museo, piattaforma sempre più orientata verso un confronto dialettico tra le epoche storiche e culturali, economiche e sociali. Inoltre un progetto di questa consistenza potrà certamente rivitalizzare l’afflusso turistico del museo, anche grazie a una comunicazione mirata sulle riviste d’arte contemporanea italiane.
Il fine è il confronto, il dialogo dialettico tra epoche e mondi differenti, che hanno nel display espositivo – e quindi nell’allestimento – un comune denominatore.”
Dove: Museo Civico Emanuele Barba, Gallipoli
Quando: 27 luglio 2020 – 31 agosto 2020
Pafo. Contemporary Art Monsters
GALLLERIAPIÙ presenta il nuovo progetto digitale “Contemporary Art Monsters” by Pafo che si svilupperà durante la pausa estiva attraverso i canali social della galleria.
“Contemporary Art Monsters” è una raccolta di Illustrazioni che analizzano costumi ed atteggiamenti del sistema dell’arte contemporanea. Sono assaggi colorati di “divertimento serio” in cui la parodia prende forma di conoscenza. Semiseri e dissacranti fanno il verso ai discorsi, alle convenzioni, ai miti del sistema, in particolare quello legato al mercato dell’arte, mettendo in evidenza le tendenze rivelatrici di diverse categorie.
Chi sono i mostri che popolano le illustrazioni di Pafo? Galleriste isteriche, tirocinanti schiavizzati, collezionisti eccitati, curatori idolatrati, artisti mitizzati descritti non nella verosimiglianza, ma più legati ad una produttività folle, schizoide, assolutamente umoristica. Mostri e demoni si nascondono (e neanche tanto bene) dietro ai personaggi, a volte sbucano e a volte stravolgono le sembianze umane.
L’ autore di questi disegni analizza il conteso dall’interno, si muove in bilico tra odio e amore, tra liberazione e ossessione, esalta le frustrazioni e le eccentricità del nostro sistema, a volte identificandosi, a volte subendo dai suoi obiettivi, penetra nella loro psicologia attingendo dal loro linguaggio, riproducendone lo stile, la retorica, con consapevolezza e stravaganza, con note filosofiche, sociologiche, che stravolge con maligna freddezza, senza trascurare che spesso fare parodia è anche rendere omaggio.
“Specchiarci in questi “esercizi impegnati “può risultare un buon punto di partenza per un ‘analisi critica di attitudini e atteggiamenti che forse sarebbe utile rivedere”.
Veronica Veronesi
Dove: Gallleriapiù, Bologna
Quando: 27 luglio 2020 – 28 agosto 2020
Quando non aveva nome il Cielo
Stefano Arienti, Per Barclay, Francesco De Grandi, Flavio Favelli, Stefania Galegati, Igor Grubic, Alejandra Hernández, John Kleckner, Loredana Longo, Domenico Mangano & Marieke van Rooy, John Maybury & Arthur Gillet, Eva Marisaldi, Concetta Modica, Liliana Moro, Ignazio Mortellaro, Moira Ricci
Il titolo della mostra è liberamente tratto da un antico testo cosmologico:
«Quando in alto non aveva nome il Cielo, quando in basso non aveva nome la Terra […] Quando i giuncheti non erano ancora fitti né i canneti visibili; quando nessun dio era ancora apparso né aveva ricevuto alcun nome, né subito alcun destino…»
Tra le più antiche cosmologie è da annoverare quella assiro babilonese descritta nel poema, appartenente alla biblioteca del re Assurbanipal (VII secolo a.C.), riportato in sette tavolette d’argilla ritrovate negli scavi di Ninive. Questo testo, copia di un’opera più antica databile al 1100 a.C., porta il titolo, che riprende le prime parole con cui inizia, di Enuma Elish.
La cosmologia (dal greco antico κόσμος, kósmos, ‘ordine’, e λόγος, lógos, ‘discorso’) è una branca della filosofia che studia la struttura materiale e le leggi che regolano l’universo concepito come un insieme ordinato. L’etimologia conferma questa definizione nel senso che kòsmos, il cosmo in lingua greca antica, è un termine fin dalle origini riferito all’ordine, in particolare a quello legato all’armonia geometrica ed estetica. (cit. Wikipedia)
Lo spirito con cui è stata pensata la mostra è proprio cosmologico, cioè interessato ai processi continui che armonizzano lo spazio, il tempo e la materia e non all’origine o a possibili fini ultime a cui invece la cosmogonia fisica e teologica cercano di dare risposta.
Dove: Casa Balat, Testa dell’Acqua
Quando: 27 luglio 2020 – 26 agosto 2020
Jörg Christoph Grünert. Oscillazione della materia
“La mostra ‘Oscillazione della materia’ raggruppa una serie di opere: disegni, quadri, rilievi e sculture che vanno dal 2020 al 2010. Il loro nucleo tematico è la materia come fisicità. In questo senso le opere non sono soltanto opere materiche-informali ma indagano la materia di per se stessa, la materia di cui il mondo e noi stessi esseri umani siamo costituiti. Ho elaborato questa operazione artistica al di sotto di ciò che è visibile (il paesaggio, l’albero, il cielo, la terra, la sedia, l’oggetto). Per visualizzare questo invisibile però non ricorro al mero realismo di ‘dipingere’ ciò che possiamo vedere al microscopio, al telescopio, o attraverso rendering di diagrammi come nelle indagini della fisica per indagare gli aspetti ultimi della materia, ma investigo il processo creativo ‘mimesico’ delle diverse materie con cui elaboro le opere tentando di diventare l’invisibile della materia per includerlo nei miei sentimenti, pensieri, nel mio sguardo sul e all’interno del mondo. Per questo lo ‘stile’ delle opere varia anche tra l’informale, il concettuale e l’espressionistico che spesso è direttamente legato ai materiali con cui ho ‘processato’ queste opere (pigmenti, vetro, metallo, legno, pietra, oggetti etc). Il mio intento artistico non è puramente formale, la visione oscilla tra una critica esplicita e/o implicita della nostra memoria/presente/futuro. La materia è ‘oscillante’, non è una cosa statica come un oggetto ma dinamica. Sappiamo
ormai molte cose sulla materia, l’energia, lo spazio/tempo dalle scienze, però sembra che questi saperi non ci aiutino a comprendere che le dinamiche della materia, che si innescano nei macro-micro ecosistemi, sono irreversibili e caotici, gli organismi viventi si adattano, sono simbiotici.
Dove: Scuola Verde San Pietro, Isola del Gran Sasso
Quando: 26 luglio 2020 – 11 agosto 2020
Luciana Aironi. Indipendentemente dalle correnti
La mostra personale di Luciana Aironi racconta una parte della sua ricerca artistica dell’ultimo anno: due delle opere esposte, infatti, sono già state presentate alla I Biennale di Fiber-Art al Museo MURATS di Samugheo lo scorso Novembre.
Aironi sceglie come alter ego un pesce rosso, presente in tutti i lavori, e attraverso gli occhi del piccolo animale esplora il suo universo personale utilizzando un medium quantomeno insolito nel panorama artistico sardo: le rx.
Dalle lastre, retroilluminate come nello studio del radiologo, guizza un banco di pesci rossi tutti diversi fra loro, in perfetta sintonia con ossa e organi che così diventano contenitori per forme di vita estranee, aliene, eppure perfettamente coerenti all’interno di polmoni, seni, metatarsi o colonne vertebrali.
Per la prima volta, MANCASPAZIO sarà totalmente al buio, il fruitore si immergerà in una sorta di acquario dove il fondo è scuro ma le opere, indipendenti dall’illuminazione esterna, diventano quel raggio di luce che si vede attraverso l’acqua, una volta immersi, guardando verso il cielo; quel momento di vera pace che si accompagna alla certezza che la prossima boccata d’ossigeno dista solo due bracciate o un colpo di coda.
Dove: MancaSpazio, Nuoro
Quando: 31 luglio 2020 – 8 agosto 2020
Barbara Gamper. Becoming Otherwise
La facciata mediale di Museion torna a illuminarsi con il video Becoming Otherwise, un nuovo progetto dell’artista Barbara Gamper. Le proiezioni sono parte della mostra “unlearning categories”, che presenta oltre sessanta opere di artisti e artiste del territorio dalle collezioni della Provincia, Ripartizione cultura tedesca.
Per il nuovo lavoro Barbara Gamper prende le mosse dalla sua installazione attualmente esposta in mostra, consistente in un grande arazzo colorato. Attraverso il movimento della camera che esplora l’arazzo nei suoi dettagli e il suo rapporto con il corpo, il video gioca su distanze e prossimità, zone di contatto e compenetrazioni.
La grande superficie della facciata di Museion restituisce così il dinamismo della continua mutazione messa in atto dall’artista, proiettandolo sullo spazio urbano.
A cura di Frida Carazzato, Museion, e BAU (Lisa Mazza e Simone Mair)
Dove: Museion, Bolzano
Quando: 28 luglio 2020 – 6 agosto 2020
Aquileia film festival 2020
Martedì 28 luglio prende il via l’undicesima edizione dell’Aquileia Film festival, la rassegna di cinema arte e archeologia, organizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm e il patrocinio del Comune di Aquileia.
La formula è quella ormai rodata – cinema, archeologia e grandi divulgatori scientifici si alterneranno sul palco per cinque serate da martedì 28 a venerdì 31 luglio e lunedì 3 agosto – arricchita di alcune novità per garantire la fruizione in piena sicurezza e nel rigoroso rispetto della normativa anti COVID-19 all’ampia platea di appassionati.
Per la prima volta l’evento si svolgerà in contemporanea sulle due piazze – piazza Capitolo e piazza Patriarcato – che circondano la Basilica di Aquileia che potranno ospitare 500 spettatori per ogni piazza: le conversazioni con l’ospite della serata curate da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva si svolgeranno sul palco di piazza Capitolo e verranno trasmesse in diretta sullo schermo – largo dieci metri e alto otto – di piazza Patriarcato.
Sarà obbligatoria la prenotazione on-line per partecipare alle serate: la procedura è molto semplice, è sufficiente cliccare sul sito http://www.fondazioneaquileia.it, compilare il form con nome, cognome, mail e telefono, selezionare la serata e inviare. In risposta si riceverà una mail con il biglietto d’ingresso e il posto assegnato da esibire anche su smartphone ai varchi d’ingresso. I posti verranno assegnati in ordine cronologico di arrivo delle prenotazioni.
Ospiti delle serate e protagonisti delle conversazioni curate da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, saranno Antonio Zanardi Landi, presidente della Fondazione Aquileia e Orietta Rossini, direttrice del Museo dell’Ara Pacis di Roma (28 luglio), Paolo Giulierini, direttore del MANN (29 luglio), Giuliano Volpe (30 luglio) ordinario di Metodologia della Ricerca archeologica e per la serata conclusiva Mario Tozzi (31 luglio), conduttore di “Sapiens, un solo pianeta” su RAI3, primo ricercatore del CNR e divulgatore scientifico.
Dove: Sedi varie, Aquileia
Quando: 28 luglio 2020 – 3 agosto 2020
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