
Petrit Halilaj
Gli uccelli giardinieri sono diabolicamente simili a certi uomini nel corteggiamento: costruiscono nidi riccamente decorati, chiamati bowers, per attrarre nella loro trappola amorosa loro simili di sesso opposto.
L’artista kosovaro Petrit Halilaj si è ispirato a questo insolito rituale animale per “To a raven and the hurricanes which bring back smells of humans in love from unknown places“, la sua prima mostra personale al Palacio de Cristal del Museo Reina Sofia di Madrid.
La bellissima installazione, composta di fiori enormi e zampe di uccelli (ad essi proporzionate) che piombano dall’alto, funge da nido metaforico che collega gli spazi interni e quelli esterni della struttura. La sproporzione degli elementi, nelle intenzioni dell’artista, vuole sostituire una prospettiva logo-centrica, che ci fa credere di essere il centro e la misura di tutte le cose, con un approccio diverso in cui ci riconosciamo come un elemento fra i tanti. In questo modo siamo pronti ad accogliere nel nostro nido nuovi incontri, alleanze e unioni.
Ad aiutare l’artista nella realizzazione dell’opera, è stato il suo compagno di vita e artista Álvaro Urbano, che ha contribuito a costruire la forsizia di grandi dimensioni, i semi di palma, i fiori di ciliegio, il papavero, il garofano e il giglio.
Insomma, un’opera straripante di poesia che, se passate per Madrid, sarebbe delittuoso non vedere. Fino al 28 febbraio 2021! Io ve l’ho detto!
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