
3 agosto 2023
Alba di un 3 agosto qualunque per qualsiasi altro ma non per la sottoscritta che, munita di passaporto, agenda di viaggio, musica elettronica e un carico di fifa malcelata da apparente (e impavido) ottimismo, si appresta ad attraversare mezzo mondo per giungere a quella che Cristoforo Colombo definì “la più bella terra che abbiano mai visto occhi umani”. Era il 27 ottobre 1492 e quella che Cristoforo scambiò per le Indie, altro non era che la “lucertolosa” isola cubana, una lingua di terra a forma di coccodrillo posta al centro del continente americano. Pur non amando particolarmente la specie anfibia, questo grosso animale “con gli occhi d’acqua e di pietra” è riuscito ad attirarmi fra le sue fauci voraci rimbambendomi con canti (e balli) di sirene caraibiche dalla dubbia virtù. Ragion per cui mi trovo qui, a sorvolare il primo dei diversi cieli previsti in questo interminabile viaggio della speranza. Speranza di ritrovare una me stessa distratta dalla quotidianità e da una vita, mi spiace dirlo, ultimamente troppo dedita alla frivolezza. Mi serviva distanza e un oceano fu…
“Ho sempre vissuto senza fermarmi mai. Era il momento di fare una pausa. Di restare solo. In un posto molto ritirato, Per riflettere. Non sapevo bene su cosa. Ma sentivo che dovevo fare una sosta per pensare un po’. Forse per guardarmi dentro. E per guardare al passato. Anche se poi sarei andato avanti come prima, come fanno i matti.”
Pedro Juan Gutierrez
Buon inizio di avventura cubana
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Grazieeee Enrico :)
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