Appunti di viaggio

Havana day-by-day – Arrivo a Cuba (Day 2)

Parigi, 3 agosto 2023 ore 17:00
Giornata interminabile di aeroporto in aeroporto, luogo ove, se si ha l’accortezza di guardarsi attorno, si può osservare una grande varietà di fauna umana. Più che accortezza, servono tempo, noia e necessità di trovare spunti per un diario di viaggio. A quel punto, le due tizie che hanno ordinato birra a colazione, più che alcolizzate, potevano sembrare iene ridens a un addio al nubilato. Per non parlare degli italiani all’imbarco che, più che disadattati, potevano sembrare galli cedroni pompati di ormoni. Come questi ultimi, i loro petti sono cresciuti fino a sbilanciarli e farli cappottare a terra. Li abbiamo lasciati a Parigi, chissà se troveranno mai la pompetta in grado di sgonfiargli la boria.
Quello che più mi ha divertita, invece, è stato cercare, fra le persone in partenza, cubani che somigliassero ai personaggi di Gutierrez. Ovviamente ne ho trovati, anche se è preferibile tralasciare i dettagli visto il piglio erotico dei suoi racconti. Vi cito solo il 70enne diversamente alto e taccagno che faceva impazzire le donne nonostante la brutta presenza e il puzzo indescrivibile. Era lui, ne sono certa.

Oceano atlantico, 3 agosto 2023 ore 18:55
La birra salverà il mondo, o perlomeno me stessa, oggi, visto l’insulsa proposta culinaria fattami da Air France per cena. Mi trovo sull’Atlantico mentre scrivo e cerco di trattenere i conati di vomito. Perché è così difficile, per i popoli del circondario, produrre cibarie che siano quantomeno commestibili? E non ditemi che è una questione antropologica e di abitudine perché il pollo dovrebbe essere pollo dappertutto, e così pure il riso con le verdure. Ok, il riso con le verdure può anche avere retrogusti agrodolci a seconda del capriccio insano di qualche chef depresso, ma il pollo… cazzo il pollo, a meno che non sia pompato di ormoni, non può avere una consistenza granulosa, per favore no. A quel punto meglio gli italiani stramazzati a Parigi, è possibile recuperarli e cucinarli in brodo? O arrosto con patate? A proposito, il puré di patate non era male. Che è tutto dire.
Ordino la seconda birra e cerco di non odiare troppo la tizia francese che, scordatasi la gentilezza di chiedere il permesso, abbassa completamente la poltroncina per dormire lasciando 5 centimetri di spazio fra me e le tre commediole che mi fanno compagnia nelle 10 ore di volo che mi separano da L’Avana.

L’Avana, 4 agosto 2023 ore 7:20
L’unico lato positivo della diatriba con la stronza francese è che non mi ha fatto dormire per cui, arrivata alle 23 all’aeroporto, quasi crollo dal sonno. A lei, invece, che ha dormito tutto il tempo, aspetta una notte in bianco. E così sia!
All’aeroporto ci fermiamo a lungo per i controlli di rito, la valigia che tarda a palesarsi e l’aggancio col tassista che mi aspetta all’uscita. Il taxi, in compenso, è una bellissima macchina d’epoca che, nonostante rumoreggi di ferraglia, mi emoziona facendo affiorare tanto cinema nel mio povero immaginario da “ricca occidentale”… Ci vuole poco per essere ricchi a Cuba, ma la ricchezza, quella vera, probabilmente, sta più nella loro cultura ancora poco contaminata dal consumismo becero (ed estremo) che contraddistingue il nostro mondo. Passiamo per il Vedado e intravedo la Plaza De La Revolucion con gli enormi ritratti di Che Guevara e Cienfuegos… Cazzo Barbara, sei davvero a Cuba!

“Io, però, ottengo sempre… Beh quasi sempre, ciò che voglio. Basta che non sia un milione di dollari o una Mercedes. Per quanto, chissà, sei desiderassi queste cose forse riuscirei a ottenerle, in fin dei conti solo questo importa: desiderare qualcosa. Quando desideri qualcosa, intensamente, sei già sulla buona strada. È come l’arciere zen che tira la freccia senza mirare il bersaglio. E insiste per molti anni fino a quando non riesce a far centro, con questo metodo che ribalta la logica.”
Pedro Juan Gutierrez

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