Anno 2123.
Il mondo tace. Un silenzio spaventoso lo attraversa. La natura è viva ma silente. La terra ha finito di girare. Immani catastrofi l’hanno attraversata. L’essere umano è sparito. Un vento terribile scuote la scogliera dove uno dei pochi sopravvissuti allunga il pensiero verso il mare ripensando al passato. Il vento soffia, ma non si sente, le dimensioni sono alterate, non esiste che quell’immensa distesa acquosa come unica speranza di redenzione, di salvezza.
Si tratta di una donna. Quando ancora la vita non era una sarcastica rarità, quando ancora l’uomo dominava il creato e la fisica regolava la natura, Montonia era stata un bandito. La sua terra era diventata un’importante base per un gruppo di rivoltosi che desideravano salvare il mondo dalla decadenza più assoluta, rappresentata dall’influenza sempre più serrata della AMC (Abnorme Mente Collettiva), una potente corrente che stava asservendo le coscienze degli uomini. Montonia affiancava i suoi compagni con prode coraggio combattendo senza sosta le “subdole infiltrazioni”, come venivano chiamati gli attacchi della AMC.
Qualche anno prima un informatico del suo gruppo aveva realizzato un congegno in grado di intercettare i segnali di questa forza ostile. La natura della sua entità era sconosciuta. In pochi sapevano veramente cosa fosse la AMC. Si sospettava che la scoperta del pressurante mentale del 2103 avesse permesso a pochi uomini, estremamente dotati, di assemblare le loro capsule pressoriche neuronali, costruendo una terribile ed invincibile forza mentale che riusciva ad influenzare a suo piacimento le menti umane.
Il congegno permetteva l’isolamento dalla forza ostile, ma lo schermo era circoscritto alla terra in cui Montonia ed i suoi compagni si trovavano. Una piccola isola di antica origine che era sfuggita alla deprivazione completa dell’umanità. In particolare, il dispositivo era posto nell’unico luogo dove sembrava avere effetto, e cioè al centro delle antiche costruzioni del posto, resistite per migliaia di anni, che si chiamavano nuraghi. Una forza sconosciuta che si propagava da quel nucleo riusciva a creare una barriera che aveva preservato per anni gli abitanti di quella terra attorniata dai mari.
Ma nulla aveva potuto contro l’inesorabile tragedia che si era abbattuta sul pianeta. La AMC era riuscita ad isolare pressuristicamente i suoi influssi, fino a controllare le leggi della natura e aveva deciso di distruggere l’essere umano a cui era originariamente appartenuta. Lo aveva fatto sconvolgendo la fisica e interrompendo la normale rotazione terrestre e portando così la Natura al Caos più totale. Tutti gli esseri viventi si erano smaterializzati tranne le piante e pochi uomini inspiegabilmente sopravvissuti.
Montonia era uno di questi. Le ci era voluto qualche tempo per abituarsi alla tragedia, per capire cosa fosse successo, per comprendere la sua solitudine e quell’atroce silenzio. Vagava per la scogliera con lo sguardo rivolto verso l’immensità del mare in cerca di risposte, sperando di vedere comparire improvvisamente qualcuno. Ma niente. Era giunto il momento di andare alla ricerca degli altri. Non poteva rimanere lì ed aspettare di morire, doveva cercare di scoprire se qualcun altro era sopravvissuto. Forse se avesse raggiunto l’epicentro nuragico, da cui si era sprigionato il più efficace influsso della barriera anti-pressurizzazione-mentale, avrebbe trovato qualcuno dei suoi amici. Era un tentativo che doveva fare.
Rivolse lo sguardo in alto, inondata dal vento, come a cercare la forza primordiale della Natura che l’aveva crudelmente risparmiata alla scomparsa toccata ai suoi simili. Indossò la sua maschera, allungò le braccia verso il cielo invocando un’entità sconosciuta, chiedendole di darle la forza di portare a termine quell’impresa, e di proteggerla durante l’irto cammino. Disse addio alla sua dimora sulla scogliera e, intrisa di coraggio, iniziò il suo viaggio alla ricerca dell’epicentro nuragico e della sua unica, sebbene ipotetica, possibilità di salvezza.
Fine Prima Puntata.
To be continued…
LINK UTILI:
Alla ricerca dell’epicentro nuragico – Muncadora la Ninja (Seconda puntata)
VERSIONE EBOOK – LINK UTILI:
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Scheda ebook
Credits:
Foto (C)2012 Marilena Riello – Blog | Flickr
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Trovo sia particolarmente visionario e astratto, a tratto fumettoso, ma bello. :)
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Sono convinto che vi siate divertiti un mondo a realizzarlo! Eheh userò il personaggio come spunto per un racconto Amazo-ninja-splat! :D
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Beh sì ci siamo divertite molto sia per questo personaggio sia per tutti gli altri. A proposito li hai visti? Ovviamente se non stai scherzando e scriverai davvero il racconto mi piacerebbe leggerlo ;)
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Si li ho letti tutti. Ehi ma manca la 4a parte: “Scontro finale” o sbaglio?
Certo che si, se (se) riesco a non scrivere una ciofeca ben volentieri!
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Purtroppo alcuni problemi ci hanno impedito di terminare la saga ma non si sa mai…
Ok, allora attendo ;)
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Non ho dimenticato, anzi ho perfino prodotto non uno ma due racconti… solo che altri progetti, la vita, le locuste… E soprattutto il lavoro e gli altri libri Ecc ecc… comunque tutte le varie immagini sensazioni e idee scaturite da qui e dal Tempio di Apollo, mi hanno dato ulteriore spinta.
Per farla breve, dovrei dare alla luce qualcosa tra non molto.
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Sono molto curiosa. Resto in (fremente) attesa.
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Spero di non demeritare! Però sì, civiltà nuragica, i poemi, l’ombelico delle civiltà, cos’erano e come pensavano quegli uomini, è sempre stato affascinante.
Decisamente.
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Lo penso anch’io
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Oh, giusto a proposito, ma dovessi mandare un PDF di 450KB … o se vogliamo un testo di circa 63 cartelle A4 ? T e lo linko in qualche modo?
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Mandamelo per posta su barbarapicci@gmail.com
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Già, ecco il mio stile, quello che userò è quello di “Del Ragno il Veleno” quindi sarà secco e crudo! (Ok sto parlando come avessi scritto già chissà quale bestseller) ma del resto, non è che anche quei poeti la mandavano a dire.
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