Dal primo giorno in cui si videro, 12 anni fa, Geosh e Sux furono inseparabili.
Successe in Scozia, nel mercatino di Fort Augustus.
In quel periodo Sux, a cui piace molto viaggiare, aveva sviluppato un interesse quasi morboso per la parte settentrionale dell’isolone britannico e aveva deciso, zaino in spalla, di girarlo in lungo ed in largo senza un preciso programma.
Stava camminando fra le bancarelle del mercatino quando intravide Geosh, un nano da giardino francese dal sorriso dolce e dallo sguardo simpatico. Come ipnotizzato gli si avvicinò, gli sorrise e lo acquistò immediatamente, mettendoselo in spalla e rendendolo il suo compagno inseparabile per tutto quel viaggio fra vecchi castelli, gonnelline maschili al vento e laghi con presunti mostri sottomarini. Geosh abbandonò la sua casetta per seguire Sux. La loro sintonia era perfetta.
Tornato in patria, Sux sistemò Geosh nella sua nuova casa, posizionandolo nell’ingresso del suo giardino, in modo da poterlo salutare ogni volta che vi fosse entrato ed uscito.
Poi successe la tragedia. Una notte, mentre tutti dormivano, dei malviventi si introdussero nel giardino della casa di Geosh e Sux, mentre questi riposavano, e rapirono Geosh. Il dolore di Sux fu indescrivibile. Egli non capiva cosa potesse essere successo e, finché non ricevette il primo contatto dei rapitori, pensò che lo avessero rubato. Ma come si fa a rubare un nano da giardino? si chiedeva, senza riuscire a trovare delle risposte.
Poco dopo ricevette un cd anonimo, all’interno del quale c’erano delle foto di Geosh che leggeva il giornale del giorno. La prova che fosse ancora vivo. Sux era felice di non averlo perso del tutto, ma anche molto preoccupato che gli potessero fare del male. Doveva aspettare che i rapitori gli dettassero le loro condizioni per liberarlo. Dalla foto sembrava sorridente, come se non avesse cambiato di una virgola il suo sguardo, ma Sux sapeva che stava soffrendo.
In realtà la sua era una giusta supposizione, perché, come scoprì successivamente, i maldestri rapitori, nel tentativo improbabile di fare delle fotocopie con la faccia di Geosh da mandargli, lo fecero cadere e ci volle una settimana per trovare un ceramista che lo ricomponesse pezzo per pezzo. Qualcosa si era infranto all’interno di Geosh e Sux lo percepiva, ma non poteva far altro che aspettare.
Dopo qualche settimana arrivò una seconda lettera, in cui i rapitori scrissero che avrebbero consegnato Geosh in un chiosco al Poetto, una notte d’estate.
Sux pensò a lungo alla faccenda ed iniziò ad avere un quadro più completo della situazione e ad avere qualche sospetto. Infatti, la sera designata per la liberazione di Geosh alcuni suoi amici facevano un concerto proprio in quel chiosco.
Non disse nulla e si recò nel luogo designato. Con fare indifferente aspettò che il concerto iniziasse e si mischiò fra la folla. Poi piano piano si spinse dietro il palco e vide un sacco. Si guardò attorno, nessuno lo guardava… Aprì il sacco e vide Geosh. Non immaginate la gioia dei due nel rivedersi. Afferrò il sacco e lo portò di fretta nella macchina e tornò al chiosco. Ad un certo punto il concerto fu interrotto e il cantante annunciò di dover fare una consegna. Chiamarono Sux dal microfono e gli confessarono spudoratamente di avergli fatto uno scherzo e che gli avrebbero restituito l’amico adorato. Sux non rideva. Lo scherzo non era certo divertente per lui, che era stato in ansia per Geosh per settimane.
I finti rapitori cercarono il sacco ma non lo trovarono e, terribilmente dispiaciuti, si scusarono con Sux per l’increscioso incidente. Ma Sux, che appositamente non aveva detto di aver preso Geosh, mostrò la sua rabbia e disse agli amici che, se non avessero consegnato il nano entro il giorno dopo, si sarebbe incazzato come un toro. Gli amici ovviamente sparirono e Sux e Geosh si presero la loro rivincita.
Dopo quello che era successo, però, Sux non si sentiva tranquillo a lasciare solo Geosh. Decise allora di riportarlo a casa. Riempì lo zaino da battaglia e partì per la Scozia. I due si persero nuovamente fra i paesini e i pub della zona, finché non arrivò il giorno di separarsi. Avevano conosciuto Shona nel frattempo, una simpatica scozzese con cui avevano fatto immediatamente amicizia. Sux le affidò Geosh certo che si sarebbe presa cura di lui. Salutò Geosh con le lacrime agli occhi e gli disse che sarebbe tornato a riprenderlo quando le acque si fossero calmate.
Il problema è che Shona è sparita. Non risponde ai messaggi, alle lettere, su facebook… Sux non ne capisce le motivazioni, proprio adesso che vorrebbe riprendere Geosh, che sarebbe disposto a tutto pur di riaverlo nella sua vita.
Questo post è quindi un appello accorato per rintracciare Shona e Geosh. Per chi avesse visto il nano delle foto, o conoscesse Shona… Anche solo una foto, una segnalazione di averlo visto, qualsiasi cosa… Purché i nostri due amici, separati dalla sorte avversa, possano finalmente riabbracciarsi.
Ogni riferimento a persone o fatti è puramente reale…
Categories: Progetti foto-narrativi, Racconti, Scleri personali
Una storia d’amore nata grazie al desiderio di conoscere il mondo e che ancora non conclusa. Il tempo sarà saggio giudice
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speriamo che questo post contribuisca al ritorno del caro Geosh… anche perché adesso avrebbe dei fratellini ;)
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Geosh torna da noi….ci manchi :(
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:)
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Storia molto curiosa e interessante ^^
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E soprattutto vera :-)
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Come l’hai scoperta?
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Me l’hanno raccontata degli amici che l’hanno vissuta in prima persona…
Volevamo fare un appello per riuscire a ritrovarlo, ma ancora nessuna notizia…
Geosh risulta ancora disperso fra le oscurità profonde della Scozia :)
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Poverino, speriamo venga ritrovato
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Se lo vedi fai un fischio ;)
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