Henry ha sempre mostrato una grande passione per il cibo, ritratto (e bistrattato) in tutti i modi nei suoi scatti alquanto singolari.
Spicca, fra le altre, la sua serie “Food of the rainbow“, dove hamburger, spaghetti ed altri (poveri) cibi vengono colorati coi colori dell’arcobaleno.
Da citare anche “Deep Fried Gadgets“, in cui Ipad ed altri oggetti tecnologici vengono fritti a significare un parallelismo fra i cibi da fast-food ed il consumo sempre più massiccio e frenetico dei gadget tecnologici.
E’ comunque l’ultima sua serie “No Seconds” ad aver stimolato maggiormente la mia curiosità.
Cosa mangerà un serial killer poco prima di morire? E in che modo ciò che chiederà come suo ultimo pasto dice qualcosa di lui e della sua psicologia? E soprattutto esprime il suo eventuale pentimento o meno per i crimini che ha effettuato?
Questo si è chiesto Henry Hargreaves quando ha deciso di riprodurre l’ultimo “desiderio culinario” di alcuni dei più spietati assassini della storia americana.
C’è chi si è fatto portare dei piatti ricchi (soprattutto di fritti), chi “semplicemente” mezzo chilo di gelato alla menta, chi solo un’oliva, chi ha rifiutato di scegliere e ha ricevuto un pasto standard…
Poche delle tantissime foto di cibo che, via social network, invadono le nostre giornate ci fanno realmente riflettere. Certo non si può dire lo stesso di queste…
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Categories: Arte & curiosità dal mondo