Tutto inizia e finisce con una rosa… Un fiore che diviene simbolo dell’amore fra uno scrittore/inventore e una donna proveniente dalla campagna che diviene sua sposa ma non riesce ad adattarsi al mondo cittadino freddo, cupo e inquinato dove il suo amato la porta a vivere. Questa impossibilità porterà un epilogo tragico che il dolore dello scrittore cercherà di tradurre in una (re)invenzione meccanica dell’amore. Ma sarà lo stesso?
Al di là della storia melanconica e struggente, la bellezza di questo corto sta nelle immagini che costruiscono un mondo fatto di ombre cinesi stagliate su sfondi piatti i cui colori rappresentano gli stati d’animo dei personaggi, nelle musiche e nella lirica semplicità che questi elementi comunicano.
Let’s Short!
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Categories: Il corto della settimana
Bellissimo questo davvero molto bello
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…bello per il suo significato, ma molto malinconico…..non si può vivere al di là della Natura ed è impossibile crearne una alternativa ….naturae enim non imperatur….
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Ecco, non mi veniva la citazione ;)
Ciao Roberto!!!
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Meraviglioso!
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Sì… tristemente meraviglioso… l’ostinazione dell’inventore per la meccanicizzazione dei sentimenti è triste, molto triste…
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Eppure avrebbe potuto salvarsi, seguirla e salvarsi prima che fosse tardi!
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consiglio di vederlo a tutto schermo si gusta meglio … la musica e delicatissima
buona visione
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Sono musiche originali e Chopin…
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Emozionante anche se molto triste… L’arroganza umana fortunatamente ha i suoi limiti e alcune cose sono irriproducibili. Anche se come sempre ce ne accorgiamo tardi :( Grazie per la condivisione!
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Figurati, un (triste) piacere ;)
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