Nel lontano 1974, esattamente 40 anni fa, nei campi del paese di Cabras, in provincia di Oristano, venivano
ritrovati casualmente dei reperti archeologici molto importanti per la storia. Si trattava di numerosi frammenti di statue in pietra calcarea di altezza variabile tra i 2 e i 2,5 metri. Essi furono chiamati “Giganti di Monte Prama” dal nome dell’altura sulle cui pendici furono ritrovati.
Ciò che colpisce particolarmente dei 28 guerrieri, arcieri e pugilatori trovati, è che sono degli strani esseri umani: gli occhi sono formati da due grandi cerchi uno dentro l’altro e la bocca è una linea sottile, delle fini e lunghe trecce scendono sul petto ricordando la capigliatura celtica e gli abiti sembrano provenire dall’oriente. Inoltre portano il 52 di piede che ben si adatta comunque alla loro altezza spropositata.
Gli studiosi non si trovano d’accordo sulla loro datazione. Secondo Giovanni Lilliu, noto archeologo sardo, i Kolossoi (così li chiamava) sarebbero databili fra l’VIII e il IX o X secolo a.C.. Se così fosse, essi sarebbero fra le più antiche statue del mediterraneo, antecedenti anche ai kouroi dell’antica Grecia.
Dal 1974 a oggi le statue sono state allontanate dal loro luogo d’origine sia per venir studiate e restaurate, sia per venir conservate. Fino al 2007, esse sono state custodite nei magazzini del Museo archeologico nazionale
di Cagliari, poi sono passate al Centro di restauro e conservazione dei beni culturali di Li Punti a Sassari dove hanno ripreso forma. Dai 5178 frammenti trovati, infatti, sono state ricostruite diverse statue che ora, finalmente, sono pronte a tornare a casa.
Il 22 marzo, infatti, 6 Giganti saranno riportati al Museo civico di Cabras. L’evento sarà diviso in due fasi: una prima alle 10,30 al Museo archeologico nazionale di Cagliari, dove alcune di loro resteranno, l’altra a Cabras alle 17.
La mostra sperimenterà un sistema multimediale innovativo creato in collaborazione del CRS4 che permetterà al visitatore di visualizzare a grandezza naturale le statue e i modelli di nuraghe restaurati (ritrovati anch’essi a Monte Prama).
Prima di lasciarvi alle altre immagini dei bellissimi Giganti, vorrei aggiungere una curiosità: sono venuta a conoscenza di questa mostra tramite un interessante
articolo sul blog di Mario Gottardi (che vi consiglio di leggere) che mette in evidenza come, grazie ai social network, l’evento abbia avuto una certa risonanza visto che le istituzioni locali non si sono preoccupate di fare una promozione adeguata. Tutto è partito dagli account twitter @MontiPrama e facebook I Giganti. Tramite i due social la notizia ha iniziato a circolare. Il merito va ovviamente a tutte le persone che hanno capito l’importanza dell’evento e la necessità di divulgare la notizia, cosa che peraltro hanno fatto anche il Guardian e l’Indipendent dedicando degli articoli alla mostra.
Concludo con una frase dei Giganti che trovate nella bio della pagina fan di Facebook:
Siamo i Giganti di Monti Prama.
Ci promuoviamo da soli visto che il Comune di Cabras se ne frega di noi.
Parliamo solo col plurale maiestatis
[…]
Intanto, se volete scoprire qualcosa di più sul nostro passato, sulla nostra vita precedente e sulle glorie della civiltà nuragica da sabato 22 marzo potete venire a trovarci proprio a Cabras, a casa nostra: vi aspettiamo al museo civico di via Tharros. Portate un bicchierino: la vernaccia la offriamo noi.
Dei perfetti Giganti 2.0.
LINK UTILI:
Giganti di monte Prama – Wikipedia
Categories: Fotografia, Tendenze ed eventi
Questi vanno visti. Davvero. :)
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Absolutely! Sarà l’occasione per venire a trovarci in Sardinia ;)
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….visto che saranno riportati vicino casa, non mancherò di fargli un visita!
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Beh devi! Ciao Roberto :)
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Molto particolari, mi colpisce il disegno del loro volto! E invogliano a prendere e venire in Sardegna eheh
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Saresti il benvenuto Endriu :)
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