Da tempo volevo mettere le mani sull’ultimo libro di Niccolò Ammaniti, passavo e ripassavo in libreria, lo sfogliavo, ne leggevo la quarta di copertina e soprattutto aspettavo che qualcuno me lo regalasse come ci si attende per le nuove uscite dei tuoi autori preferiti. Comunque Natale è passato da un po’ e me ne son fatta una ragione.
Nel frattempo ho sentito pareri discordanti: da una parte chi ne tesseva gli elogi, dall’altra chi lo bocciava tacciandolo come qualcosa di già letto fra le pagine dell’autore romano. A quel punto la sua lettura è diventata una necessità urgente che ha avuto la sua liberazione in un’uggiosa domenica invernale. Da quel momento è stata una corsa, un lungo frenetico cammino all’interno delle atmosfere apocalittiche del nuovo mondo costruito da Ammaniti. Sono stata sbalzata in una Sicilia devastata da una terribile epidemia che ha annientato tutti gli individui adulti, un virus che ha piagato nel giro di poche settimane l’intera umanità dai 14 anni in su. I bambini, unici sopravvissuti e non ancora in grado di gestire un mondo troppo complicato per le loro ridotte conoscenze, vivono alla deriva, si arrangiano, i più piccoli muoiono. Le case sono distrutte dai saccheggi, gli incendi non si contano, i cadaveri e le carcasse sono dappertutto.
Una ragazzina, Anna, ha ricevuto dalla madre un quaderno con le istruzioni per sopravvivere e per badare a suo fratellino Astor. Anna è forte e, pur di tener fede alla promessa, si procura cibo e medicinali combattendo con cani famelici e bande di bambini. Sì, perché i bambini si organizzano, ovviamente in modo preistorico, un po’ come fecero Piggy e gli altri nel “Signore delle mosche“, libro le cui atmosfere sono affiorate leggendo Anna.
Poi Astor viene rapito e inizia la storia vera e propria, la sorella va a cercarlo e viene catapultata in un susseguirsi intenso di avventure.
Le strade di Anna sono coinvolgenti, la curiosità di scoprire cosa è successo a quel mondo senza scampo cresce pagina dopo pagina. Vien da riflettere sull’uomo e le sue responsabilità, sul suo ruolo nel mondo e sulla sua fragilità. Più nel dettaglio lo si percepisce nelle sue potenzialità di regressione a uno stato bambino dove istruzione e regole non esistono con un’inevitabile perdita di tasselli importanti della scala evolutiva.
Poi all’improvviso tutto tace, le parole finiscono così come la storia e io non voglio uscirne, voglio leggere ancora di quel mondo, voglio chiarirmi dei dubbi, concludere le mie riflessioni. Rimango così, come dopo un giro in giostra, il cuore batte ancora forte e vuole rifarlo ancora. E ancora. E ancora…
Credo non sia necessario esplicitare il mio giudizio sul libro. Concludo quindi con la frase che lo accompagna:
“La vita non ci appartiene,
ci attraversa“
LINK UTILI:
Niccolò Ammaniti – Sito ufficiale
Anna – Einaudi Editore
Niccolò Ammaniti – Blog novità
Niccolò Ammaniti – Wikipedia
Niccolò Ammaniti – Facebook
Categories: Editoria, Recensioni libri
Bellissimo libro…un’avventura emozionante, tra la vita e il coraggio di affrontare gli eventi! Lo consiglio! Antonio
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Sono assolutamente d’accordo! Ciao Antonio :)
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Ciao Barbara! :D Tanti saluti e augurio per una splendida serata! Antonio
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Grazie, anche a te :)
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