Luogo: Lisbona >> MNAC (Museo Nazionale d’Arte Contemporanea Chiado)
Titolo mostra: Love vs. Power?
Artisti: Luisa Coder e José Russell (Collettivo Infrações)
Curatore: Rui Afonso Santos
Dall’1 giugno al 20 agosto 2017
Vi avevo detto che avrei approfondito no? Ebbene, dopo esser tornata dal mio viaggio a Lisbona ed essermi presa qualche settimana di riflessione (e ozio), eccomi qui a tenere la parola data. Se mi avete seguito in viaggio, l’entusiasmo mostrato vi avrà fatto subodorare che una delle mostre che più ha colpito il mio interesse è stata al MNAC (Museo Nazionale d’Arte Contemporanea Chiado). Mi riferisco a “Love vs Power?” del collettivo Infrações formato nel 1987 da Luísa Coder e José Russell.
In realtà, dopo aver superato il lunghissimo (e greve di sonorità primitive) corridoio bianco che separava due zone dell’enorme museo (ex convento di São Francisco da Cidade) ed essermi imbattuta nell’orinatoio-doccia posto all’ingresso della mostra, mi son trovata spiazzata. In positivo ovviamente. Sono entrata senza sapere cosa avrei visto e lo stupore è cresciuto di opera in opera. Nella prima sala veniva proiettato un video di Nosferatu (il film del 1922) e a fianco la sua rappresentazione sotto forma di appendiabiti (almeno credo).
Proseguendo nella sala successiva mi son trovata davanti la versione poltrona di Batman e una bizzarra bicicletta col corpo d’ala d’aereo (o qualcosa di simile). Insomma, ero ufficialmente confusa.
Dopo aver fatto avanti e indietro per la mostra almeno 4 volte sotto gli occhi stupiti dell’addetto alla sala e aver fatto un video-panoramica del mio percorso (che trovate a fine articolo), ho deciso di soffermarmi a cercare maggiori informazioni su quel collettivo di cui non avevo mai sentito parlare. Ho così scoperto che quell’innegabile umorismo applicato al design di oggetti quotidiani viene epitetato come “il design dell'”anti-prodotto” di Luísa Coder e José Russell“.
Il lavoro del duo artistico è un manifesto contro il neoliberalismo e mette in discussione la forza dei marchi, del consumismo e della produzione di massa e ripetitiva. Essi dissacrano il
product design (che diventa “Anti Product Design“), denunciando il primato del consumatore e il feticismo delle merci. Attraverso il riciclo e il recupero, il collettivo ha ridisegnato in chiave comico grottesca oggetti passati della società industriale e post-industriale. Ne deriva un forte rifiuto del nazionalismo, la mitizzazione del quotidiano e dell’aspetto democratico dell’arte. Tutte tracce queste dell’eredità del movimento Fluxus, attraverso cui il collettivo riesce a fondere arte e design.
Inutile negarvi un sentimento di profondo rispetto e fascinazione verso il lavoro del collettivo portoghese le cui opere, a distanza di 30 anni (il 2017 segna infatti l’anniversario della formazione), continuano ad essere attuali e incisive. Amore contro potere? Per me vince il primo, l’umano… Per voi?
LINK UTILI:
Comunicato stampa
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Categories: Arte & curiosità dal mondo

Ci devo passare assolutamente. Mi hai incuriosita.
Spero di riuscirci questo mese è di pazzi, troppi eventi -_-
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Mmmmm Lilly… è già finita purtroppo. Durava fino al 20 agosto. Però te ne ho parlato in abbondanza anche di persona ahahhaha alla fine più di quanto abbia detto qui ;)
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Non riesco a star dietro a tutto @_@ Ricordo perfettamente le nostre chiacchierate. Presto cerchiamo di riprenderle anche online. :*
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Non ti preoccupare, conosco bene i tuoi tempi!
Certo quando vuoi, io sono qui ;)
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L’ha ribloggato su l'eta' della innocenza.
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Thamks (as usual) :)
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