“Nascondino” (Hide And Seek) è il titolo della serie con cui il fotografo Kamil Kotarba riflette sul mondo contemporaneo e sugli aspetti problematici dell’interazione umana nell’era digitale.
Protagonista è, per forza di cose, il cellulare che diventa unico sopravvissuto in cene a due, serate sul divano, lezioni scolastiche e via dicendo. I corpi spariscono, la loro fisicità è annullata per lasciar spazio al virtuale che diventa paradossalmente l’unico elemento reale e tangibile. Nella confusione fra la nostra presenza reale e virtuale, infatti, finiamo per non avere più una reale collocazione e per giocare a una sorta di nascondino con noi stessi.
Ecco le parole che accompagnano la serie che, a mio parere, sono piuttosto esplicative:
“Il mondo virtuale compete sempre col mondo reale. Invece di concentrarci sull’interagire con la gente intorno a noi, preferiamo guardare un piccolo schermo mobile che offre costantemente nuovi input senza limitazioni di tempo e di spazio in cui ci troviamo attualmente. Per questo sembra un’attività molto più interessante di quello che stiamo facendo realmente. Ma è davvero più interessante? Anche se viviamo in uno spazio reale, in realtà, è come se non ci fossimo.
Le cose che succedono nella vita vera ci sfuggono. Siamo da qualche parte “nel mezzo”. Non ci siamo, ma allo stesso tempo siamo online, in contatto coi nostri amici. Ci nascondiamo dietro schermi mobili. Giochiamo a nascondino“.
Ecco la gallery. Buona visione!
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L’ha ribloggato su l'eta' della innocenza.
Grazie glencoe 🙂