Quell’attimo immobile, in cui il momento si sferza, si taglia
E nella mente riaffiora un’immagine lontana
Un bagliore veloce che è difficile afferrare, ché si staglia
In una dimensione sfuggente, offuscata, arcana…
Il sogno costante… un elevarsi verso l’infinito,
Denso di innumerevoli possibilità e di universi diversi
Ormai confusi con una realtà che ha assopito
Ogni tentativo di comprensione, fra quelli emersi…
Una lucina improvvisa balena e illumina il ricordo
Ma è troppo fulminea perché possa trattenersi
Così come è arrivata, schizza via come un dardo
E lascia il vuoto, il buio, e la mia pena impossibile da celarsi…
Poesia dedicata a Maria, mia nonna
Foto (C)2012 Roberto Boassa – Flickr | Blog
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