Francamente non so se ridere, piangere, vomitare o farmela addosso dalla paura!
Sì, perché aver a che fare con gli scatti del fotografo giapponese Daikichi Amano non è affatto per pivelline come me, anzi… Mostri tentacolati che avviluppano corpi di donne, fondoschiena femminili gremite di blatte di ogni specie, animali solitamente considerati ripugnanti addosso a modelle dal coraggio invidiabile (ed encomiabile).
Insomma, uno schifo assoluto che fa trapelare paure primordiali e oscure che procurano la classica botta di adrenalina. Booom!
Enjoy(?)!
Link utili / Useful links:
Daikichi Amano – Facebook fan page
Categories: Fotografia, Il fotografo della settimana

Oh mamma. Affascinante e disgustoso al tempo stesso…
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Come non quotarti in toto…
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complimenti al sangue freddo delle modelle! in questo caso proprio una tortura …
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Assolutamente! Però non sembrano terrorizzate… Considera che sono avvantaggiate, lì se li mangiano pure certi insetti…
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sicuramente sconcertante ma sono contenta che tu l’abbia scovato
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;)
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hai detto bene: “rivoltante”! Non abbiamo avuto il coraggio di aprire le foto a schermo intero…..troppo impressionabili? Forse. Complimenti comunque a fotografo…e modelle!
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Lo sapevo… io ho deciso, ripiego per il vomito, sperando che non mi esca fuori un tentacolo come la tipa nella foto ah ah ah
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Morbosamente… inquietante!!
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Ma no, dici? ;)
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Giusto un attimino… Ma il contenuto simbolico qual è?
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Sinceramente non lo so. Credo possa essere legato alla psicologia dell’artista, una sorta di riflesso delle sue paure, o forse al suo gusto dell’orrido o a entrambi. Oppure potrebbe voler stupire e creare ribrezzo nello spettatore anche se… bisogna ricordare le differenze culturali fra il nostro mondo e il Giappone. Tu cosa ne pensi? Ti sei fatto delle idee?
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Non avevo pensato all’origine dell’artista. Sì potrebbe essere il suo modo di essere sensibile o di far uscire le sue passioni, non credo ci sia solo il voler stupire, è troppo strutturato. E poi c’è il Giappone, così diverso.
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