“Io con la pittura mi ci curo.
L’ho sempre fatto, lo faccio da trent’anni, anche se non lo sapevo.
Ora lo so.
Quello che non so è quanto questa consapevolezza possa inficiare il modus operandi del fare pittorico.
È senz’altro un quesito importante, ma meno rispetto al fatto certo che la pittura è l’unico strumento, a mia disposizione, in grado di permettermi di oggettivare ogni soggetto, stato emozionale e dinamica ed esportarli nell’area del visibile, del tangibile. In un’area oggettiva, offrendomi un alleggerimento.
Ogni mio elaborato pittorico è la scrematura di una sezione del mio interno che svuotata di quel peso, ora olio su tela, permette di dare spazio al successivo.
Evita la ridondanza, il loop e permette il continuo alternarsi di regressioni e progressioni. Materializzata in opera, la sensazione non mi appartiene più. Non è più mia, è di tutti o di chi la vuole e/o la rifiuta, ma non è più un mio bagaglio. Non in quella forma almeno. Ora ne trasporto un altro.”
Ruben Mureddu
NOTE BIOGRAFICHE:
Ruben Mureddu, 1979.
Vive ad Alghero e lavora tra Alghero e Sassari come pittore e Arte-terapeuta presso le comunità psichiatriche, residenziali di Sassari dal 2011.
2006 Accademia di Belle Arti di Sassari “Mario Sironi”, cattedra di pittura.
20013 Master di I° livello in “arte-terapia”. Facoltà degli Studi di Roma Tre.
Arte plastico-figurativa, metodi e tecniche di intervento.
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Categories: Arte & curiosità dal mondo, Sardegna contemporanea
Al primo “assaggio” storco il naso, ma a ben osservare, l’ arte di Ruben è permeata di inquietante ma bellissimo realismo. Bello e stuzzicante proprio il primo amaro che lascia poi spazio alla realtà della vita. Bravo
Brava !
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Grazie da entrambi :)
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