Abbiamo già parlato di colei che viene considerata la Vivian Maier catalana. Ebbene, oggi ci spostiamo più a oriente per parlare di quella russa. Si tratta di Masha Ivashintsova (1942-2000), le cui foto sono state ritrovate nella classica (e inflazionata) soffitta dalla figlia Asya Ivashintsova-Melkumyan dopo la morte nel 2000. Quest’ultima era intenta, infatti, a ripulire la casa parentale quando è venuta fuori una collezione di negativi sorprendente.
Le fotografie, rigorosamente in bianco e nero, raccontano uno spaccato della vita quotidiana di Leningrado (oggi San Pietroburgo) dal 1960 al 1999.
La fotografa era fortemente impegnata nel movimento underground della poesia e della fotografia, ma non ha mai mostrato a nessuno le sue immagini, poesie o scritti personali in vita.
In questi anni la figlia e degli amici di famiglia hanno analizzato l’intera opera della fotografa e hanno creato una sorta di archivio in cui potete vedere tutto il repertorio finora reso pubblico.
Di seguito la gallery con alcune immagini. Buona visione!
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Ma grazissime :)
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Direi che non mostrare niente a nessuno è il massimo dell’underground. Comunque chi vuole diventare famoso dopo la morte deve innanzitutto procurarsi una cantina.
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Una cantina o una soffitta ;)
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Volevo dire una soffitta, ma pensandoci una cantina è letteralmente più underground.
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Ah ah ah giusto :)
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