
“Una parte della mia pratica comporta un’enorme quantità di empatia e vulnerabilità. Questi sono i miei strumenti.”
Con queste parole l’artista statunitense Nathaniel Mary Quinn introduce i suoi ritratti surreali che sembrano collage ma in realtà son realizzati con carbone, gouache, foglia d’oro, pastello e pittura a olio. I visi vengono destrutturati e ricomposti in modi e stili del tutto differenti: fronte e naso possono avere tonalità diverse, il labbro dipinto e la fronte rappresentata in modo fotorealistico. O viceversa.
Insomma, un miscuglio di stili e suggestioni il cui risultato, nel complesso, richiama un forte senso di inquietudine. L’artista si spinge infatti negli oscuri anfratti della psiche per indagare l’identità e prelevarne dei frammenti che arrivano dai ricordi che abbiamo delle persone, ricordi che, a causa del tempo, sono in continua evoluzione.
Oltre che sulle persone vicine a lui, in alcune opere egli lavora anche su se stesso, riportando un insieme di fratture della propria rappresentazione nel tentativo di esorcizzare i suoi demoni. Partendo da ciò, egli passa dal particolare all’universale cercando di estrarre “l’essenza dell’umanità“.
Insomma, un artista molto interessante che vi invito a conoscere. Ecco le immagini, buona visione!
LINK UTILI:
Nathaniel Mary Quinn in questo blog | Wikipedia | Gagosian
Via gagosian.com