Preparatevi ad entrare nel mondo fantastico di Monica Rohan, artista australiana le cui narrazioni giocose hanno come protagonisti soggetti costantemente in movimento alle prese con situazioni surreali. In bilico su sgabelli altissimi e fluttuanti fra paesaggi fioriti, questi personaggi nascono dopo una prima sessione fotografica, che può variare dai 10 minuti a un’ora, in cui l’artista prepara la scena di base. Solo successivamente, queste figure vengono tradotte in schizzi, manipolate e contestualizzate in paesaggi e situazioni. Il processo di creazione di ogni opera è dunque lungo e derivante da uno studio sulla figura che, in questo modo, risulta come un punto fisso su cui ruotano gli altri elementi.
Spesso, ad ispirare l’artista, sono testi letterari quali “Villette” di Charlotte Brontë, testi che ascolta da audiolibri mentre dipinge e che, inevitabilmente, finiscono nei suoi dipinti. Ecco cosa dichiara a proposito:
“Sono interessata a quando la vita reale e la finzione si confondono l’una con l’altra. Sono sempre stata un’avida lettrice, ma fortunatamente oggi posso leggere e dipingere allo stesso tempo grazie agli audiolibri. Spesso tutto ciò che sto leggendo filtra in titoli per opere e indirettamente nei dipinti stessi“.
Ecco le immagini, buona visione!
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