Ancora Vienna. Come ricorderete, mi ero ripromessa di approfondire il discorso Secessione viennese parlandovi di architettura visto l’importante ruolo che questa ebbe nella sua genesi. Purtroppo il tempo è ostile e l’argomento complesso. Stavo quasi per rinunciare e mostrarvi direttamente in loco il massimo emblema di questo discorso, il Palazzo della Secessione di Olbrich, propinandovi la classica spiegazione carpita alla vocina monotonale di una simpatica audioguida, quando sono incappata in una gallery delle opere di un architetto viennese, tal Friedrich Stowasser, in arte Friedensreich Hundertwasser (1928-2000).
Dopo un nanosecondo ho cambiato idea. Il Palazzo della Secessione me lo faccio raccontare davvero dalla noiosa signorina, intanto vediamo questo architetto la cui ispirazione è paragonabile a un’esplosione di colore, un urlo (ironico) di ribellione contro i canoni dell’architettura.
Ci siamo spostati anche coi tempi visto che Hundertwasser nasce nel 1928, quando ormai l’Impero austro-ungarico si è disciolto portandosi via il pomposo riverbero della sua eleganza borghese che veniva riflessa nella Secessione.
Nonostante questo, anche Hundertwasser, come Klimt, Otto Wagner e Olbrich, appare come un ribelle, annoiato dall’Accademia da cui trae tecniche e insegnamenti di base per poi distaccarsene fortemente. Inoltre le sue eredità sembrano essere quelle di Klimt e Schiele, una sorta di prosecuzione interpretata e originale della loro arte.
Hundertwasser nasce come pittore sviluppando una tecnica che chiama “transautomatismo“, una pittura istintiva operata attraverso il ricorso al subconscio, una sorta di trance primitiva. Egli sviluppa così un astrattismo cromatico ricco di elementi decorativi quali la ricorrente spirale che indica l’esplorazione interiore e il ciclo vitale.
Nell’architettura Hundertwasser non fa che seguire i principi filosofici e le tecniche già sviluppate nella pittura, modellando edifici in modo del tutto libero e diventando acerrimo nemico del razionalismo.
La sua personalità risulta controversa e provocatoria e lo dimostrano i diversi manifesti: Manifesto per il boicottaggio dell’architettura, 1968; Il diritto della finestra, il dovere dell’albero, 1972; Che tutto sia ricoperto di vegetazione, 1980; L’albero inquilino, 1981; Il medico dell’architettura, 1990.
Oltre al rifiuto del razionalismo, a cui è dedicato il primo manifesto, è evidente il suo interesse per l’ecologia che lo porta a sviluppare teorie e proposte che anticipano i concetti della bioarchitettura. Ciò si esprime attraverso l’abbandono delle linee rette e squadrate per seguire le forme tonde e armoniose della Natura. Hundertwasser vuole restaurare l’alleanza uomo-natura non solo attraverso le forme, ma soprattutto con l’invasione della natura stessa, un’integrazione totale fino quasi a far sparire (provocatoriamente) l’edificio.
Nell’ultimo manifesto Hundertwasser si definisce “medico dell’architettura“. Egli fa dell’ecologia quasi una missione e concentra il suo lavoro sulla progettazione di case sempre più a misura d’uomo.
“La nuova alleanza tra uomo e natura non potrà compiersi se l’architettura non ne diventerà il catalizzatore. Perché ciò avvenga il rispetto della natura non può restare una preoccupazione di ordine tecnico, ma deve diventare un contenuto poetico”
Vienna ospita tre opere di Hundertwasser (Hundertwasserhaus,
Kunst Haus e l‘inceneritore di Spittelau), nonché il museo a lui dedicato. Inoltre ho giusto letto che fino a ottobre la città ospiterà la Biennale di arte, architettura e design. Non ho altro da aggiungere. Non faccio promesse, né escludo possibilità.
Fonti: Il medico dell’architettura: Hundertwasser | Friedensreich Hundertwasser – Wikipedia | Il medico dell’architettura. | La Vienna di Hundertwasser, tra arte e genio | FRIEDENSREICH HUNDERTWASSER – Artista-architetto maestro della libertà creativa del pensiero organico
Link utili / Useful links:
Friedensreich Hundertwasser – Website
Friedensreich Hundertwasser – Wikipedia
Friedensreich Hundertwasser – Facebook fan page
GALLERIA ARCHITETTURA
GALLERIA PITTURA
Categories: Arte & curiosità dal mondo, Fotografia
La morbidezza, la leggerezza, la volatilità , il colore, l’assimetria, i materiali diversi fanno si che queste ” costruzioni di Lego ” siano il sunto tra Wright,Le Corbusier, ed una spruzzata di Gaudi’.
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Come darti torto… :)
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Comunque ottima scelta, il Palazzo della Secessione lo analizziamo un’altra volta !! Sempre brava e istintiva !!
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Ma grazie!!! il Palazzo della Secessione ce lo facciamo raccontare dalla signorina direttamente a Vienna ;)
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Che belli!
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Di più!
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Lui lo amo alla follia, è il mio architetto ideale!
“un pavimento irregolare è una melodia ai piedi”
:)
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;)
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Te ne innamoraresti all’istante, come è successo a me :)
http://lillyslifestyle.com/2013/03/24/la-mia-esperienza-austriaca-wien/
Buon fine settimana cara
Baci atlantici
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Beh me ne innamorerò allora, sono in pre partenza!
Buon we (atlantico) allora ;)
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Salutami Freud e Sisi ;) buon viaggio!!!
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Giusto loro mi mancano da approfondire… Comunque manca ancora un pochino. Non vedo l’ora ;)
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Ricordo l’emozione, Vienna è un po’ troppo bomboniera per me ma ha delle preziosità interessanti.
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Sì, ci sto studiando su, ho dato uno sguardo veloce anche alla storia e credo che l’Austria sia una nazione molto molto interessante. Certo la pomposità del grande impero di cui ancora gli austriaci appaiono nostalgici potrebbe dar l’idea della città ingessata stile bomboniera, però tutto ciò ha le sue radici e i suoi tragici sviluppi nelle due grandi guerre. Da dimenticare ;)
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Si, esatto. Tutto questo lo noterai facilmente percorrendo le sue bianche strade ;) Se hai l’occasione vai a cena a quel ristorante dei cappelli che ho menzionato nel post del mio viaggio a Vienna. Bacini e buona domenica
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Grazie per la dritta e buona domenica :)
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Grazie comunque ;)
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