Arte & curiosità dal mondo

Erotismo in gocce – Fotografia – Il vintage fetish di Jacques Biederer

Jacques BiedererOggi ripassiamo la storia. Non temete, non vi annoierò con tediose nozioni, almeno non con quelle a cui state pensando. Parliamo infatti di storia della fotografia erotica e, di conseguenza, anche degli usi e costumi in questo versante della prima metà del secolo scorso.
Il fotografo ceco Jacques Biederer fu infatti uno dei principali produttori a Parigi di fotografia erotica e fetish negli anni tra le due guerre mondiali. Ovviamente a quei tempi i suoi lavori superavano i confini della sessualità accettata, essi erano carichi di doppi sensi, sguardi lascivi e fantasie accennate.
Inoltre più andava avanti col suo lavoro, più il fotografo colorava i suoi scatti di ironia e osava di più. Negli anni ’20 e ’30 il Biederer Studio (come egli firmava le sue opere) sconfinò in ambientazioni più osé diventando famoso per la produzione di eleganti e sofisticate foto di nudi erotici e immagini audaci che ritraevano scene di sottomissione, frustate e sculacciate.
Jacques BiedererPer realizzare queste composizioni Biederer si servì di abbigliamento e accessori come corsetti in cuoio, stivali a tacco alto, guanti in pelle, catene, cinture di castità e affini. Oggetti dal gusto fetish che per la prima volta diventano elementi caratteristici del set fotografico, così come il richiamo alle suggestioni (non convenzionali) che presuppongono.
Purtroppo il fotografo fece una brutta fine. Quando la Francia fu occupata dai nazisti, egli (che era di origini ebree) fu inviato ad Auschwitz dove morì.
Ciò che risulta particolarmente interessante, oltre l’intrigo lascivo di questi scatti, è la riflessione sui tempi in cui questi vennero effettuati, sulla sessualità dell’epoca e sui tabù infranti dall’artista.
Vi lascio alle immagini. Buona visione!

Link utili / Useful links:
Jacques Biederer – Facebook fan page

Via dangerousminds.net

15 replies »

  1. Vere e proprie performance immortalate in un bianco e nero che ricorda la luce ” della casa chiusa”( non ho avuto mai l’onore di frequentare).
    Modelle morbide che non esistono più !! Peccato !!
    Un vero artista Biederer , da’ l’imbocco con un’immagine e la storia prosegue nella testa di ognuno .

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  2. alla fine un erotismo ironico e (credo) gioioso intriso da certo umorismo ebraico che solo la barbarie nazifascista ha potuto smorzare assassinando J. Biederer! Un Lui tutto vestito a festa e sorridente che fotografa l’intimità puberale della Ragazza sorridente, “gioco sorridente per sensualità vitale” priva di volgarità! E a me sembra che i due si rispettino rispettandosi nel ruolo Maschio/Femmina e non mi sembra poco!
    r.m.

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