Luogo: Venezia >> Giardini della Biennale >> Padiglione Centrale >> Padiglione degli Artisti e dei Libri
Titolo mostra: VIVA ARTE VIVA
Titolo serie: The artist is asleep, 1996
Artisti: Yelena Vorobyeva (Turkmenistan) e Victor Vorobyev (Kazakistan)
Curatore: Christine Macel
Dal 13 maggio al 26 novembre 2017
“All one can do is to wait for the sleeping boulder to stir, rub open his eyes and get up.”
[Non si può far altro che aspettare che il masso dormiente si muova, si sfreghi gli occhi e si alzi.]
L’artista dorme, non si muove, sta aspettando una ragione per uscire dal letto. È avvolto fra le coperte supino e di lui si vede solo un ciuffo di capelli. È in attesa del momento opportuno in cui si alzerà e inizierà a creare. Probabilmente un capolavoro. O forse no.
“The artist is asleep” è l’opera portata dai due artisti e coniugi kazaki Yelena e Viktor Vorobyev alla Biennale di Venezia. E quale luogo migliore poteva ospitarla se non il Padiglione degli Artisti e dei Libri ai Giardini della Biennale?
In realtà, se devo dirla tutta, svoltare l’angolo e impattarmici, non è stata una gran bella sensazione. Un corpo minuscolo è rannicchiato in un letto d’altri tempi con una sorta di arazzo antiquato, logoro e non teso, decadente come l’atmosfera che si respira. Le pantofole sono rivolte verso il letto come se l’artista vi si fosse lanciato (leggi rifugiato) con urgenza e dal soffitto pende una lampadina costantemente accesa. Sul muro si possono leggere le parole citate a inizio articolo.
Oltretutto il solo pensare che quell’artista rimanga in eterna attesa non può che aggravare il senso di inquietudine. Questa forte sensazione mi ha spinto ad approfondire l’opera e la poetica concettuale dei due artisti. La prima cosa che deve esser presa in considerazione è il periodo in cui è stata creata, il 1996, a 5 anni dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica e dalla nascita della Repubblica del Kazakistan, luogo dove il duo artistico vive. Tutto il lavoro di Yelena e Viktor Vorobyev è infatti concentrato sull’osservazione del Kazakistan contemporaneo, diviso fra tradizioni locali, cultura post-sovietica e tendenze internazionali. Anche se hanno iniziato le loro carriere in forme tradizionali (Yelena come pittrice e Viktor come scultore), il linguaggio visivo della pratica collaborativa dei Vorobyevs è decisamente concettuale. Il video, la fotografia e la
performance sono il loro mezzo primario per documentare le dinamiche post-sovietiche del loro paese. La specificità della loro pratica consiste nel focalizzarsi sui materiali della vita quotidiana che sono spesso raccolti, utilizzati e messi in scena. Essi oscillano tra realtà e finzione, mondo rurale e mondo postmoderno, per cercare di sintetizzare la “democrazia decorativa” del Kazakistan. Per questo l’ornamento e il kitsch diventano il punto di partenza per gesti ispirati e poetici, “Partire da dove siamo” è il motto della coppia.
L’idea del letto e dell’impossibilità di uscirne non è nuova. Nel 1859 lo scrittore russo Ivan Gončarov pubblica Oblomov, il romanzo su un uomo che non riesce a trovare una ragione per uscire dal letto e, di conseguenza, vi ci trascorre la maggior parte delle 600 pagine del libro. Lo scritto viene considerato da autori, critici e accademici come l’essenza dell’anima russa e probabilmente ha dato ispirazione anche ai due artisti. In quest’ottica, “The artist is asleep” potrebbe essere considerata come un’interpretazione oblomoviana e tragicomica sulla lotta per la libertà artistica nel Kazakistan post-sovietico.
Un altro spunto innescato dall’opera è il rapporto fra artista e realtà, fra artista e vita. “The artist is asleep”, infatti, mette in risalto l’umanità dell’artista, la fusione tra arte e vita e proclama l’improduttività vitale per l’arte. Nonostante l’importanza del tempo “sprecato” nell’ispirazione, quello dedicato ai sogni e all’attesa, infatti, l’artista addormentato che prepara la sua gloriosa rinascita si contrappone all’artista sveglio e visionario, che ha gli occhi ben aperti. L’arte diventa dunque uguale alla vita e viene intesa come rivoluzione. Solo essa potrà spingere l’artista ad alzarsi e a reagire.
Vi lascio alle riflessioni sul caso. Nel frattempo buona notte o buon risveglio, vedete voi ciò che più vi si addice!
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LINK UTILI:
Biennale Arte 2017 – Yelena Vorobyeva & Victor Vorobyev
Categorie:Arte & curiosità dal mondo, Tendenze ed eventi
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