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Memorie critiche – Scoperte proibite [6]

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Photo Credits: Cottonbro Studio

SESTO CAPITOLO – Scoperte proibite

Il canale, comunque, nascondeva anche degli antri oscuri, figurativamente parlando. Antri che per noi, piccoli esseri in piena fase esperienziale, erano fonte di grande curiosità e rappresentavano un’attrazione feroce. Soprattutto perché quello che ci trovammo dentro era bandito dagli adulti che mai avrebbero voluto che i propri figli conoscessero il sesso attraverso performance spinte di attricette porno di infima categoria. Non sapevamo chi ce li mettesse, ma trovammo tutta una serie di giornaletti che ci diedero, appunto, tutti i rudimenti, e oltre, di una delle materie più taciute nelle nostre case.

Per noi, che ancora non avevamo pulsioni di quel tipo, quelle erano soprattutto informazioni accompagnate dalla consapevolezza di aver scoperto un mondo proibito che, solo per questo, valeva la visione di quegli imbarazzanti esseri nudi che incastravano i loro componenti e sembravano trarne piacere.
Di perversioni troppo estreme comunque non ce ne capitarono, era più roba amatoriale, scenette di porno ordinario. Ciò che bastò per farci crescere con una visione del sesso più libera e con la certezza che il sesso senza amore fosse quantomeno noioso e ripetitivo.

In quel periodo, infatti, i nostri “giornalini” preferiti, erano gli Harmony e ogni altro libro/fumetto/rivista che custodisse una nuova, unica e indimenticabile storia d’amore. La trama era sempre la stessa: i due si incontrano, si piacciono, poi si frappone un problema. Lui è misterioso ma dà qualche segno di interesse. Alla fine succede qualcosa di grave, ma si risolve sempre e i due possono coronare il loro sogno d’amore e vivere per sempre felici e contenti. Cambiavano solo i nomi, le ambientazioni e gli incidenti, che erano per lo più fidanzate, mogli, amanti ed ex mogli gelose che cercavano di ostacolare l’idillio amoroso.

Eppure li divoravamo come se fossero scrigno di tesori letterari di grande valore. A posteriori, un certo valore comunque lo ebbero perché ci educarono al misterioso sentimento dell’amore, questo strano sconosciuto che allora non riuscivamo a capire e che bramavamo follemente. L’unico particolare che dimenticarono di insegnarci fu che l’amore non dura in eterno, cosa che scoprimmo dolorosamente tempo dopo, quando la vita ci aveva già scazzottato a sufficienza a causa di quella stupida ingenuità così appresa.

A quel punto, meglio il porno.

Continua…

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INDICE:

[Raccolgo e rielaboro storie di vita e/o episodi tortuosi/virtuosi. Qualsiasi cosa ecciti la mia vena narrativa.]

5 replies »

  1. Anche questa pagina è simile a quelle da me vissute nella mia pre adolescenza! Noi i giornali (Le ore, supersex, cronache italiane) o i funerali (Il tromba, il camionista) li trovavamo nelle case in costruzione. Anche per noi c’era il fascino della scoperta del proibito e anche io mi sono sempre chiesto chi fossero quei benefattori che ci mostravano tutto ciò di cui non si parlava perché sporco! Noi che in TV avevamo i genitori pronti a cambiar canale o a coprire gli occhi qualora ci fosse stata una qualche scena imbarazzante davanti quei giornali ottenevamo le nostre rivelazioni segrete! Mi sono recentemente chiesto se quell’approccio fosse migliore rispetto a quello odierno dove tutto è facilmente fruibile e reperibile e credo che, forse, quello ci avesse reso più maturi nel saper distinguere cosa in fondo fosse reale e cosa finzione e che, forse, il sesso era qualcosa che andava scoperto gradualmente.

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    • Forse allora il sesso era veramente troppo tabù, ma oggi è forse troppo “normale”? Come al solito, la verità sta nel mezzo, credo… Sono felice di condividere questi racconti che, pur un po’ nostalgici, riportano alla luce una realtà molto diversa da quella dei ragazzi d’oggi. Vedo una grande differenza, soprattutto, per quanto riguarda i giochi che noi eravamo costretti a inventare, facendo sforzi di fantasia. Oggi i ragazzi hanno tutto, ma soprattutto accedono a tutto attraverso il virtuale. In questo modo manca sia lo sforzo di fantasia, sia il desiderio di avere qualcosa, il bramare, l’avere delle mete a cui tendere…

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      • Vero, mi trovo d’accordo. Osservo mia nipote ed è così. Poi mi guardo indietro e mi vedi ragazzo: non si sapeva neppure cosa fosse la moda, non avevo zii e genitori che mi facessero regali, il pallone ce lo si comprava facendo una colletta, molti giochi li inventavamo o costruivamo. La fantasia non era intrappolata in uno smartphone. Oggi sono apatici e perennemente annoiati. Noi la noia neppure conoscevamo cosa fosse e sia in inverno ( tornati a casa dopo la scuola) che in estate l’imperativo era aprire la porta di casa e scappare giù dagli altri e qualcosa si faceva sempre. Mi dispiace questa diversità per due ragioni: la prima è che non avrei mai voluto fare questi paragoni sentendomi migliore. La seconda è che credo che queste generazioni abbiano perso qualcosa che non potranno mai avere e mi dispiace per loro.

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      • Sono d’accordo con te, anche sul discorso che non avrei mai voluto fare questi discorsi, scusa il gioco di parole cacofonico. E’ vero che le vecchie generazioni gridano sempre ai vecchi tempi come migliori, per cui, siamo boomer (come loro ci chiamano) e ci sta, però è una teoria affermata da tanti psicologi che lavorano con gli adolescenti. Il tasso di suicidi è molto aumentato e soprattutto ciò che tu metti in evidenza: la noia, per noi era davvero questa sconosciuta, per loro è all’ordine del giorno… E’ vero che anche noi vedevamo tanta tv e giocavamo coi primi giochini elettronici ma poi uscivamo all’aria aperta, interagivamo con gli altri ragazzi e soprattutto inventavamo, cosa che ci aiuta ancor oggi a risolvere problemi pratici e non solo…

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      • Hai capito perfettamente quello che era il mio pensiero. Infatti non amo mettermi in competizione con i giovani e che facciano la loro vita e le loro scelte è giusto ma quando li vedi così spaesati nell’affrontare problemi banalissimi o nel rifiutare di affrontarli perché ritenuti insormontabili uno che deve dire? Ti cascano le braccia! Tra l’altro anche il problema del bullismo credo sia ingigantito da tutto ciò. Anche ai tempi nostri c’erano ma complessivamente c’era più capacità di tenere testa alle avversità considerando che non andavamo dallo psicologo. In definitiva siamo cresciuti mediamente più sgamati mentre oggi mediamente sono proprio dei fessacchiotti!

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