Considerato da Henry Cartier-Bresson il padre della fotografia contemporanea e da Brassaï il proprio maestro, il fotografo ungherese André Kertész (1894-1985) ha segnato la fotografia dello scorso secolo differenziandosi dai suoi esimi “colleghi” per una poetica intima ed emotiva. Dopo esser partito volontario per il fronte russo-polacco nel 1915 e aver documentato la vita di trincea, egli si sposta a Parigi nel 1925. Qui conosce diversi personaggi dell’avanguardia artistica come Germaine Krull, Robert Capa, Man Ray, Berenice Abbott e Brassaï.
Assieme a Henri Cartier-Bresson inizia a lavorare per la rivista Vu e partecipa alla prima mostra indipendente di fotografia “Salon de l’escalier“.
Nel 1933 la rivista Le sourire gli offre carta bianca nel vero senso della parola: ha tre pagine a disposizione a tema libero. Nasce così “Distorsioni“, la serie di corpi femminili alterati che potete osservare in galleria: egli prende un grande specchio da un circo e gioca col surrealismo distorcendo le forme dei corpi. Nel 1936 egli accetta la proposta della Keystone di New York e vi si trasferisce con la moglie Elisabeth. Gli americani però non apprezzano il suo stile, preferiscono il fotogiornalismo rigoroso e didascalico. Egli rimane comunque nella grande metropoli lavorando come freelance e collaborando con diverse riviste, tra le quali Harper’s Bazaar, Vogue, Town and Country, The American House, Coller’s e Coronet e Look.
A New York nasce una delle serie per cui Kertész viene ricordato e cioè quella realizzata dalla sua finestra sul Washington Square Park (pubblicata nel libro From my Window del 1981). Ormai malato, egli non rinunciò a fotografare immortalando, dalla sua finestra sul parco, momenti intimi delle persone che vi passavano. Egli non si avvicinò mai ad alcun soggetto politico estrapolando, attraverso i suoi scatti, l’emotività e i momenti più semplici della vita quotidiana.
Purtroppo in vita non ebbe mai un riconoscimento per la sua arte fotografica, anzi fu sempre malvisto dai critici di cui anelava il consenso.
A seguire la gallery e un documentario della BBC dedicato al fotografo.
Chiudo con una frase di Kertész:
“La fotografia è la mia sola lingua. Io non faccio semplicemente delle foto. Io mi esprimo attraverso le foto”
Link utili / Useful links:
André Kertész – Wikipedia
Categories: Fotografia, Il fotografo della settimana
meravigliose …….
non lo conoscevo barbara
marcello
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E’ stata una bella sorpresa anche per me ;)
Buon we Marcello!
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anche a te mia cara barbara……
come sempre bellissime novita’ da te
bacione
marcello
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:)
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Grazie a te per la condivisione :)
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Non posso che ringraziarti per Tutti i tuoi articoli!
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E io te per il tuo interesse :)
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Visitare il tuo sito è come per un bambino entrare in un negozio di giocattoli: non ne ha mai abbastanza!
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Ah ah ah che bello :) Grazie!
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