COMUNICAZIONE DI SERVIZIO:
Posto che la giornata è fatta di 24 ore e che impiego:
– un quarto di essa per visitare i luoghi;
– un altro quarto per cercare inutilmente di dormire visto che la solita adrenalina tipica di questi viaggi ha portato con sé l’altrettanto solita (e fastidiosissima) insonnia;
– il terzo quarto per scrivere e correggere (quando ne ho il tempo. Ho dovuto disattivare il correttore automatico del telefono perché ho trovato, negli articoli dei giorni scorsi, agghiaccianti obrobri imputabili al suo stronzo t9. Stanotte mi è apparso Dante e mi ha preso talmente per culo che mi sento uno scarto della società);
– il restante quarto per pubblicare, condividere sui social e rispondere a eventuali commenti e feedback.
Posto tutto ciò e visto che sono comunque un essere umano fatto di carne e anche stanco dopo 10 giorni di vacanza-lavoro, capirete che, dopo aver già pubblicato l’articolo giornaliero sulla Biennale di Vienna, non sono in grado di produrne un altro completo riguardante la Collezione permanente del MAK, il museo delle arti applicate di Vienna. Sinceramente mi premeva, per questioni etiche viste le idee e suggestioni in essa fruite, dare precedenza e maggiore importanza alla Biennale. Tuttavia, siccome anche la collezione permanente merita attenzione, ho deciso di pubblicare questo secondo articolo sotto forma di gallery per darvi un’idea di cosa trovereste, al di là delle esposizioni variabili, se vi saltasse in testa di andare a visitarlo.
Vi sarete accorti che non ho la possibilità di formattare gli articoli nei modi (umani) consueti. Ciò dipende dall’app di android per wordpress che non mi consente grandi cose. Arrivata in patria, voglia permettendo, sistemerò gli articoli. In caso contrario essi rimarranno come sono, a eterna memoria dell’antiquata funzionalità dell’app menzionata.
Ho solo due appunti da fare:
1. Collezione permanente: Vi si trovano i pannelli preparatori del Fregio di Stoclet (o Albero della vita) di Gustav Klimt di cui vi ho ampiamente parlato in questo articolo.
(Continua dopo le foto)
2. Mostra speciale MAK (non facente parte della collezione permanente): Ho scoperto l’llustratore Christoph Niemann (“Drawing the line”) che, con la sua semplicità intrisa di leggera ironia, ha divertito me e tutti i visitatori della mostra che ridevano di gusto.
(Continua dopo le foto)
Ecco le altre opere della collezione. Enjoy!
MAK Design Labor:
Barock – Rokoko Renaissance
“Vienna 1900”
Periodo 1890-1900 – Secessione viennese e Jugendstil: ricerca di un nuovo stile come emancipazione dallo storicismo.
N.B. i pannelli del Fregio di Stoclet fanno parte di questa mostra
Asien Asia
Empire Biedermeier
Historismus Jugendstil
Scorci del MAK
Categories: Appunti di viaggio, Progetti foto-narrativi, Racconti
Premettendo che sono sicura tu abbia inviato il tuo clone androide a Vienna e ci sta prendendo in giro, mentre starai sdraiata a sorseggiare caipirinhas su una spiaggia paradisiaca a rilassarti…. detto questo…. non immagini quanti ricordi stai riattivando in me con questi tuoi post.
L’insonnia è dovuta al sovraccarico neuronale per cotanta bellezza e ispirazione.
Continuo a seguirti virtualmente!
Buona giornata cara :*
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Ahahah Cin cin ;)
Ps grazieeeee!
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Mak, il museo che contiene il cuore dell’arte Austriaca, sicuramente un collegamento con la biennale che hai visto! molto, molto interessante! :)
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Sono entrambe al MAK che ospita la Biennale ma in cui si può anche vedere la collezione permanente. Non si capisce dal testo?
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Giusto per capire se son riuscita a trasmettere questa informazione…
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Opsss! si, si capisce, sono io che sono un po’ stonato, oggi primo giorno di lavoro dopo lungo viaggio di ritorno dalle vacanze! :D
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Ah ok, mi stavo preoccupando!
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