Cosa troverete: l’amplesso raccontato da una fotocopiatrice voyeur; una cameriera androide psyco che si innamora del suo creatore; un roditore antropomorfo inviato a studiare un’umanità artificiale; una madre afghana alle prese con un gruppo di talebani agguerriti; il rapporto occasionale fra un uomo e una donna con la passione per un linguaggio poco ortodosso; le avventure in loop di una tizia (decisamente poco furba) che finisce in un bosco di notte; un tizio che si fracassa il cranio pur di liberarsi del suo personale grande fratello (murale); delle famiglie che vivono in comunella nei sotterranei ateniesi; uno sfigato innamorato che vince alla lotteria e si fa trasformare in uno sfigato bionico & more…
Cagliari, 11 maggio 2017
Visto che nei giorni scorsi ho avuto modo di dilungarmi introducendo il Festival di Skepto, oggi mi pare doveroso andare direttamente al dunque, sia perché la mia vena prolissa non ha retto ed è scoppiata suicidandosi tristemente, sia (soprattutto) perché i corti di cui vi devo parlare sono tanti e meritano tutta la vostra attenzione.
Vorrei solo chiarire, per chi il festival non lo conosce realmente, che ciò che finisce fra queste pagine, è solo una piccola parte del ricco programma offerto in questi giorni. Gli incontri e le proiezioni, infatti, così come i famosi e tanto invidiati aperitivi cinematografici, si svolgono durante tutta la giornata. In pratica vi racconto solo ciò che vedo ma il festival è molto di più.
Detto questo, passo subito a presentarvi “Life After Oil“, un altro International Film Festival che si terrà dal 18 maggio al 15 giugno al Jester Club di Cagliari. A presentarlo ieri sera all’Hostel Marina è stato Massimiliano Mazzotta, regista di “Oil“, il documentario-inchiesta che racconta la vita degli abitanti di Sarroch, piccola cittadina a un tiro di schioppo da Cagliari, che ospita la raffineria petrolchimica Saras, denunciando gli effetti nocivi della struttura sulla salute degli abitanti e il derivante ricatto salute-lavoro che essi subiscono. Il documentario ha sollevato un polverone e la sua diffusione è stata duramente osteggiata, come ci racconta il regista.
L’obiettivo del Festival Life After Oil è conservare e proteggere la salute del pianeta. Da ciò la scelta di opere cinematografiche che abbiano come tema le alternative al petrolio, quindi fonti di energia rinnovabile di cui siamo largamente provvisti in natura. A chiarire l’argomento è l’astrofisico Luciano Burderi che, numeri alla mano e un’invidiabile capacità espositiva, interviene parlando delle pericolosità dell’aumento di CO2 nell’aria con cambiamenti climatici, innalzamento del livello del mare, desertificazione e tutte le conseguenze del caso. I rimedi ci sono ed è davvero stupido, mi trovo d’accordo col Professore, non utilizzarli continuando a lasciare a pochi il controllo sul petrolio e sull’energia. Vi consiglio di partecipare al festival che si prospetta interessante e istruttivo.
Dopo un pasto veloce e piacevolmente condiviso nella piazzetta dell’Hostel Marina, alle 21:15 puntuali, partono le proiezioni serali con la seconda selezione di Best Short.
La prima tappa è in Afghanistan con “Mary Mother” (19′ Afghanistan), il racconto di una madre che va alla ricerca del figlio soldato dopo aver sentito della conquista della provincia di Kunduz da parte dei talebani. Il corto è crudo e a tratti sardonico. Consigliato.
Da segnalare anche “Minus One” (16′ Grecia) che ci proietta in un’Atene estiva dove alcune famiglie affittano le proprie case ai turisti tedeschi e condividono spazi sotterranei e momenti di una vita comune. Qui nasce la storia d’amore fra i due giovani protagonisti.
Fra le numerose animazioni presenti in questa selezione, emerge il grosso roditore di “Time Rodent” (15 Francia, Repubblica Ceca) che viene inviato a osservare un mondo mutante in cui gli abitanti si nutrono esclusivamente di luce artificiale. Sullo stesso genere fantascientifico-surreale, ma con un accento decisamente più leggero e ironico, è “I want Pluto to be a planet again” (12′ Francia), la storia di un uomo alle prese con un mondo dominato dall’apparenza e diviso in uomini in carne e ossa ed esseri ricostruiti che detengono il potere e la ricchezza.
Alle 23 i finalisti Best Short lasciano il posto all'”Invasione degli Ultracorti“, la selezione di corti sci-fi, horror e fantasy. Fra questi emerge “Amo” (17′ Spagna), che vede come protagonista un programmatore di androidi ossessionato dalla replicazione dell’anatomia e dell’intelligenza umana. Tutto fila liscio fino all’arrivo di Mia, la sua androide domestica che mostrerà gli effetti collaterali di un’eccessiva somiglianza con la mente
umana (femminile).
Cito anche “The Sweling“, corto ambientato in un futuro fatto di uomini controllati da sentinelle murali in cui un uomo tenta di ribellarsi. A seguire “Driven” (9′ Svizzera), le avventure in loop di una tizia (decisamente poco furba) che finisce in un bosco di notte.
Eccoci giunti alla mezzanotte con la parte più piccante del Festival, la sezione speciale erotismo proveniente dal Fish&Chips – Festival internazionale di cinema erotico presente per il secondo anno a Skepto. Le opere selezionate derivano infatti dal festival torinese. La direttrice artistica Chiara Pellegrini presenta al pubblico di Skepto sia il festival, sia i 4 corti selezionati per l’occasione.
Fra questi da segnalare “The Copyist” (8′ Ungheria), l’amplesso di due amanti spiato dall’interno di una fotocopiatrice. Video originale e interessante a livello sperimentale. No, non vi sto dicendo di provarci, parlo a livello cinematografico e fotografico. Poi ovviamente siete liberi di farlo, anzi ben lieta di offrirvi qualche idea capace di attizzare le vostre libido assopite.
Finisco con due corti concentrati ma decisamente efficaci. Il primo è “Parle-moi” (3′ Francia), un’animazione che racconta l’incontro occasionale fra un uomo e una donna con la passione per un “linguaggio sessuale” non particolarmente elegante.
Il secondo è “You’ve Got Tail” (4′ USA) in cui il (classico) postino si imbatte (e viene coinvolto) in un giochino a metà fra il sexual furry e il masochismo. Decisamente spinto e divertente.
Bene, anche per oggi è tutto. Se devo essere onesta, per quanto riguarda i Best Short, ho trovato più frizzante la giornata di apertura ma, come spiegavo a qualcuno che si è affacciato ieri per la prima volta al festival e mi chiedeva se i corti potessero essere di suo gradimento, la questione è soggettiva. Dipende dal genere preferito, dalle tematiche affrontate e anche (e soprattutto) dallo stato d’animo dello spettatore. Vi lascio dunque a riflettere su questa perla di (pseudo) saggezza e vi do appuntamento a stasera con Skeptyricon, la selezione di film satirici, grotteschi e oltre che a questo blog piacciono tanto.
Stay Skepted!
Credits photo: Alessio Cois per Grigio 18.
Ps vi ricordo che il voto degli spettatori è importante e che potete votare sul sito di Skepto.
Le altre giornate di Skepto 2017:
– Skepto 2017 – Cronache da un Film Festival [part 1]
– Skepto 2017 – Cronache da un Film Festival [part 2] (tu sei qui!)
– Skepto 2017 – Cronache da un Film Festival [part 3]
– Skepto 2017 – Cronache da un Film Festival [part 4]
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Categories: Racconti, Scorci urbani, Tendenze ed eventi