Cosa troverete: la vacanza a Berlino di due fidanzati al limite dell’assuefazione da selfie di coppia; il classico collega che nessuno vorrebbe ai controlli di sicurezza di un aeroporto tedesco; i pasti sempre più audaci di un camaleonte bulimico; i lunghi (e inaspettati) momenti che precedono l’esecuzione di tre condannati a morte in Iran; le immagini di un giornale che prendono vita svelando verità scomode & more…
Cagliari, 13 maggio 2017
Quarto e ultimo giorno di immersione cinematografica ieri sera alla Marina di Cagliari. Come di consueto accade per la grande finale del festival di Skepto, le strade del quartiere sono state letteralmente invase da appassionati e non, che hanno fruito delle ultime proiezioni all’Auditorium e in piazza San Sepolcro.
Prima di svelarvi i nomi dei vincitori di questa edizione, vorrei tornare al pomeriggio e alle proiezioni che hanno fatto da gradita cornice a quest’ultima giornata della coinvolgente rassegna. A differenza degli altri giorni in cui il lavoro mi ha impedito di essere presente, ieri ho infatti potuto respirare l’atmosfera pomeridiana del festival, momento più intimo frequentato dagli addetti ai lavori, gli appassionati doc e i volontari di Skepto impegnati nei preparativi per la proiezione in piazza San Sepolcro.
In realtà la serpe della curiosità mi ha morso dal primo istante in cui, consultando il programma, ho letto della sezione speciale “Antisocial media” proiettata alle 17:45 all’Auditorium Comunale. Prima però non potevo perdermi la presentazione di “DocuShort“, il premio Speciale dedicato ad Alberto Signetto, l’indimenticabile Red Rhino, regista che che è stato un grande amico, nonché mente attiva, del festival scomparso tre anni fa. A presentare i corti all’Hostel Marina sono Riccardo Plaisant, uno degli skeptiani per eccellenza, e Chiara Pellegrini, la direttrice artistica piemontese di cui vi ho più volte parlato a proposito della rassegna di cinema erotico Fish&Chips.
Purtroppo le due sezioni sono state proiettate in contemporanea e la serpe ha vinto. Fra i corti che mi son piaciuti maggiormente “#Selfie” (7′ Germania), la vacanza a Berlino di due fidanzati al limite dell’assuefazione da “selfie di coppia“.
Di particolare impatto per quanto riguarda le pericolosità di un eccessivo coinvolgimento nei social network, è anche “Goliath” (18′ Francia), la storia di un ragazzo innamorato di una coetanea, “conosciuta” solo attraverso le sue foto su Facebook, che probabilmente non si è nemmeno accorta della sua esistenza. Nel tentativo di farsi notare, Nicolas compierà un’impresa plateale attendendo la sua reazione.
Sul fronte commedia romantica, da segnalare invece “Apolo81” (12′ Spagna), una partita piuttosto realistica di un gioco di ruolo a cui partecipano un ragazzo e una ragazza.
Verso le 19 facciamo una pausa rifocillante insediandoci nella piazzetta dell’Hostel Marina che, come ogni anno, offre un menù speciale per il Festival. Successivamente ci rechiamo all’Auditorium Comunale, luogo che ospita la proclamazione dei vincitori e le premiazioni. Non dopo aver assistito alla quarta selezione dei finalisti Best Short. Il primo da segnalare è “A casa mia” (19′ Italia), lavoro con cui il regista sardo Mario Piredda ha vinto il David di Donatello per il miglior corto. La storia mostra la vita raccolta e serena di due anziani in un piccolo paese sardo di pescatori ormai spopolato. A rompere l’equilibrio è l’estate con l’invasione dei turisti e il forte desiderio che arrivi un nuovo inverno.
Interessante per tematica anche “For your own safety” (15′ Germania), corto che affronta la questione allarme terrorismo dal punto di vista degli agenti posti ai controlli dell’aeroporto.
Da segnalare anche “Backstory” (8′ Germania), la vita di un uomo dalla nascita alla morte condensata in 8 minuti e ripresa dalle sue spalle.
Citazione anche per “Goodbye Vesna” (19′ USA), la storia di donna delle pulizie immigrata che, per cercare di riportare le spoglie del marito defunto in Romania, scopre il desiderio di pensare a sé e rifarsi una vita.
Per quanto riguarda le animazioni, molto divertente “Our wonderful nature – The common chameleon” (4′ Germania), un documentario-parodia sul camaleonte.
Menzione speciale, anzi specialissima, invece, per “Journal animé” (4′ Francia), cortometraggio di cui vi ho parlato qualche mese fa.
Concludo con “A moment” (13′ Iran) e non lo faccio per caso. Il corto dell’iraniano Naghi Nemati, che racconta i minuti d’attesa prima dell’esecuzione di tre condannati a morte, vince infatti la sezione Best Short di questa edizione di Skepto per le sue atmosfere surreali. Ad annunciarlo, immediatamente dopo le proiezioni, sono gli organizzatori di Skepto che, supportati da una nuova e sorridente presentatrice, salgono sul palco chiamando anche la giuria. Il premio migliore animazione va a “Journal animé“, il corto francese del regista Donato Sansone di cui vi ho parlato poc’anzi. Per quanto riguarda la sezione DocuShort, il premio speciale Alberto Signetto è assegnato allo spagnolo “Palabras de caramelo” di Juan Antonio Moreno Amador. Vince invece il premio speciale Human/Nature “Eat my dream” della tedesca Jessica Dürwald.
La sezione Skeptyricon, l’amata rassegna di film grotteschi e satirici, tramite l’insindacabile giudizio dei registi Nicola Piovesan e Matt Willis-Jones, assegna il suo premio (altrettanto grottesco) a “Decorado” dello spagnolo Alberto Vázquez. Per finire le menzioni speciali che vanno a David Coquard-Dassault per “Peripheria“, a Florian Heinzen-Ziob per “For your own safety“, a Mamadou Dia per “Samedi cinema” e al già citato regista sardo Mario Piredda per “A casa mia“.
L’unico rammarico è non essere riuscita a vedere invece “Deu ti amu“, il nuovo lavoro di Jacopo Cullin, regista e attore sardo ospite più volte di questo blog, su cui ho raccolto giudizi positivi.
Eccoci giunti dunque alla fine di questa ottava edizione di Skepto. Mi pare di poter confermare la fiducia data a questa manifestazione che continua a restare gratuita nonostante le difficoltà nel reperire finanziamenti e sponsor. Un ringraziamento speciale alla tenacia e l’impegno dei volontari e degli organizzatori che, anche quest’anno, hanno regalato alla città un festival di rilevanza internazionale e di qualità indubbiamente elevata.
Non sarà facile disfarsi delle atmosfere instillate dai numerosi film visti in questi giorni. Le immagini si susseguono come in un grande universo surreale. Riso, lacrime, rabbia, allegria, stupore, schifo, romanticismo… Un mix di emozioni che devono stagnare un po’ prima di trovare una loro collocazione. Ma è proprio questo che mi piace di Skepto, il fatto che, dopo ogni edizione, sia più ricca di tutta una serie di immagini, interrogativi e fantasie.
Un ringraziamento ad Alessio Cois che anche oggi ci regala il suo taglio fotografico coi momenti salienti della giornata. A seguire la gallery.
Credits photo: Alessio Cois per Grigio 18.
Le altre giornate di Skepto 2017:
– Skepto 2017 – Cronache da un Film Festival [part 1]
– Skepto 2017 – Cronache da un Film Festival [part 2]
– Skepto 2017 – Cronache da un Film Festival [part 3]
– Skepto 2017 – Cronache da un Film Festival [part 4] (tu sei qui!)
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Categories: Racconti, Scorci urbani, Tendenze ed eventi