Come ben sa chi questo blog lo frequenta, ottobre e Milano hanno un legame imprescindibile per la sottoscritta. Da almeno otto anni, infatti, mi ci reco per ragioni personali e condivido con voi le mie avventure. Da tre anni a questa parte, inoltre, estendo di un giorno la mia permanenza per conoscere uno (o più) dei suoi musei. Insieme abbiamo esplorato Lucio Fontana e Yves Klein al Museo del Novecento, assaggiato Van Gogh a Palazzo Reale, abbiamo conosciuto Philippe Parreno all’Hangar Bicocca e quest’anno ho deciso di visitare la Fondazione Prada.
Diversamente da come accade di solito, a questo giro non sono sola. Mia sorella Silvia, infatti, incuriosita da questa mia passione, mi chiede di venire con me ed essere “iniziata” all’arte visto che ne è del tutto digiuna. Ciò che non mi aspettavo è che l’esperienza sarebbe stata anche divertente, oltreché interessante, visto che, oltre a conoscere una nuova sede di eventi e a visitare delle mostre di elevato livello, avrei passato un po’ di tempo con mia sorella e avrei potuto osservare la sua reazione a contatto con le opere presenti. In effetti, ora che ci penso, questo post è originato dal suo stupore. Vedendo le sue reazioni, infatti, mi si è accesa la classica lampadina e ho pensato che potesse essere curioso, per voi lettori (oltreché per me), dare uno sguardo alle esposizioni presenti attraverso i suoi occhi non contaminati da nozioni teoriche e/o esperienze precedenti. Inoltre la Rete pullula di dettagliati articoli riguardanti le mostre in questione, per cui mi piaceva pensare di poter dare un taglio diverso, e sperimentale, a quest’esperienza.
Quindi, in sostanza, abbiamo selezionato due mostre e abbiamo seguito il nostro percorso fra gli edifici della ex distilleria degli anni 10 del Novecento, in cui ha sede la Fondazione Prada. Abbiamo cercato di esplorare le opere da un punto di vista totalmente scevro da influenze, per poi cercare di dare loro un senso attraverso le informazioni in nostro possesso, e abbiamo chiacchierato / ragionato sull’arte e le sue diverse espressioni.
Visto che so bene che non vi piace leggere, ho pensato di realizzare una piccola intervista alla nostra spettatrice con l’intento di trasferirvi il risultato del nostro esperimento. Inoltre trovate una descrizione più attenta e le gallerie delle due mostre nei due articoli pubblicati in contemporanea (William N. Copley | Robert Gober / Louise Bourgeois). L’idea è nata osservando Silvia per cui, anche in galleria, troverete le immagini “rubate” durante il suo percorso fra le opere, di cui peraltro parliamo durante l’intervista. Devo ammettere che in lei ho trovato una spettatrice attenta e curiosa, qualità che hanno garantito dei risultati interessanti, almeno per quanto mi riguarda. La figura dello spettatore ha sempre acceso la mia curiosità, credo sia evidente anche dalle foto che vi propongo sul fronte mostre. Diciamo che questo è un primo timido esperimento che potrebbe avere degli sviluppi.
Ma torniamo a noi, alle mostre, che sono, in ordine: Robert Gober / Louise Bourgeois alla Haunted House (Casa degli spiriti) e la retrospettiva su William N. Copley sui due livelli del Podium. Ecco il video. Buona visione!
N.B. un ringraziamento speciale a Marcus Aurelius, il nostro paziente cameraman.
SCHEDA MOSTRA WILLIAM N. COPLEY | SCHEDA MOSTRA ROBERT GOBER / LOUISE BOURGEOIS
LINK UTILI:
Fondazione Prada – Website | Comunicato stampa mostra William N. Copley | Comunicato stampa mostra Louise Bourgeois e Robert Gober | William N. Copley – Wikipedia | Louise Bourgeois – Wikipedia | Robert Gober – Wikipedia
2 replies »