DESCRIZIONE STRUTTURALE
Una linea tratteggiata delinea il contorno della Dea Madre. Al suo interno gli elementi sono tutti simmetrici. Questa delimitazione si apre in cima attraverso due frecce che si dirigono verso i due lati esterni superiori in senso di apertura. Al centro, sopra il capo della dea, sta il simbolo della Triplice Dea: le tre lune. Esse stanno per luna nuova, luna piena e luna calante ma simboleggiano anche i tre aspetti della vita: la Giovane, la Madre e la Vecchia. La Dea Madre incarna in sé questa triplicità.
Al di fuori del contorno tratteggiato, gli elementi sono nel caos. I simboli sono gli stessi che all’interno e rappresentano infinito, fecondità, prosperità, fertilità e amore universale, però in questo caso si liberano e si mischiano al mondo nella sua imprevedibilità. Dentro la Dea vi è armonia che viene rappresentata, oltreché dai simboli, anche dalla simmetria. La Dea sputa fuori le sue creature nel mondo dell’imperfetto.
Si tratta di un amuleto per il mondo perché trovi equilibrio e pace.
CONCEZIONE TEORICA
Ho un’idea della Dea Madre non solo come creatrice ma anche come presenza immanente in una visione di tipo panteista. Io la identifico (erroneamente) con Madre Natura, è come la vedo o come mi piace vederla. La vita è fatta di sogni, i miei sono sogni consapevoli per tenermi su un livello accettabile di (non) felicità. Non ho fedi se non quelle nella Natura e nel controllo della Ragione, ho sempre tifato per illuministi, razionalisti ed empiristi pur non disdegnando, anzi apprezzando particolarmente, filosofi più metafisici come Socrate, Platone e compagnia bella. Diciamo che la mia visione si avvicina più a Cartesio con una metafisica basata sulla ragione.
Il segreto, secondo me, sta nella mediazione. Per vivere felici bisogna trovare un equilibrio fra il sogno e la ragione.
Io sono ben consapevole che i miei sogni sono spesso campati in aria e irrealizzabili però faccio finta che non sia così e tengo alto lo stupore. Se rinuncio ai sogni mi spengo.
CONSIDERAZIONI E PROPOSITI (SEZIONE IN DIVENIRE)
Il disegno della Dea Madre nasce da un sogno supportato da considerazioni razionali. Il sogno è rappresentato da ciò che anelo: energia e misticismo; la razionalità dalla consapevolezza dei miei limiti e di quelli del misticismo stesso.
Lo studio sulla Sardegna e le sue origini, a partire dalla simbologia nuragica, è partito dai guerrieri: un Gigante di Mont’e Prama, uno Shardana e un Arciere. Siamo solo all’inizio, ho intenzione di continuare a studiare e sviluppare diverse Dee madri, altri guerrieri e simboli della mia terra.
Il caos del mondo esterno affidato alla doxa spesso ci impedisce di guardarci indietro e riflettere sulle nostre origini traendone gli insegnamenti e le energie incapsulate per secoli, io ho intenzione di cercare queste energie. L’intento è quello di diffondere benessere e pace. Non son sicura che funzioni ma almeno ci provo.
Prendete e godetene tutti!
N.B. Ringrazio Angelo Dessì, Assessore alla Cultura del Comune di Sarroch, per alcune informazioni sulla Dea Madre tornatemi particolarmente utili.
DIALOGHI SULLA SERIE:
Studio su Dea Madre [parte 1] (tu sei qui)
Studio su capo nuragico [parte 2]
Studio su navicella Shardana [parte 3]
Studio su Tanit e la sessualità femminile [parte 4]
Studio su Pintadera màndala (gialla) [parte 5]
Studio su Pintadera màndala (rossa) [parte 6]
Studio su Pintadera màndala (arancio) [parte 7]
Studio su sacerdote-guerriero [parte 8]
Studio su Dea Madre vers. 2 [parte 9]
LINK UTILI:
Grande Madre – Wikipedia
Triplice Dea – Wikipedia
Gigante di Mont’e Prama – Wikipedia
Shardana – Wikipedia
Bronzetto nuragico – Wikipedia
Categories: Arte & curiosità dal mondo, Brabs, Introspective Brabs, Scorci urbani
Or che i sogni e le speranze
si fan veri come fiori,
sulla Luna e sulla Terra
fate largo ai sognatori!
Ciao Brabs :)
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Ciao Roby… grazie :)
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Sei mai stata a Cagliari, presso la cittadella dei musei, o al museo di Cabras, per vedere le statue? Chissà quante storie potrebbero raccontarci, se solo li sapessimo ascoltare, guardandoli.
Mi verrebbe quasi da dire che, nella nostra isola, la storia è stata fatta e scritta sulla pietra.
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Sono stata a Cabras l’estate scorsa e mi son ripromessa più volte di andare al museo di Cagliari ma paradossalmente (visto che ci vivo) non ci sono mai riuscita. Rimedierò presto comunque. Sinceramente è stata proprio la scoperta dei Giganti ad aver risvegliato in me l’interesse per questa cultura, la curiosità mi spinge a immaginare una storia del Mediterraneo (e non solo) diversa da quella che l’uomo ha scritto finora. Ciò mi intriga particolarmente devo ammetterlo, soprattutto in relazione alle teorie sulla localizzazione di Atlantide nella nostra Terra e quindi sulla posizione avanzata delle Colonne D’Ercole. Chissà davvero che misteri celano questi grandi giganti e cosa scopriremo nei prossimi anni (sempre che lo rendano noto vista una certa tendenza alla fossilizzazione nel mondo dell’archeologia). Magari riusciremo a sistemare un altro tassello e chissà quanti ce ne saranno ancora…
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Il problema sta sempre nel riuscire ad interpretare come si deve le fonti che abbiamo. L’orgoglio di volerci appropriare necessariamente di una storia importante e gloriosa (come ad esempio i sostenitori che la Sardegna sia per certo Atlantide, per via di alcune righe scritte da Platone nel “Timeo”,), rischia di deformare i fatti per adattarli certe teorie che partono da palesi giudizi di valore. Certo è che i Giganti ci sono, le loro tombe pure, e un culto dell’acqua e per la Dea Madre le cui radici sprofondano nei millenni. D’altro canto, come ben scrivi, troppo spesso ci hanno insegnato tutto tranne la storia archeologica della Sardegna.
Eppure mi sento ottimista: non perdiamoci d’animo, e continuiamo a cercare la nostra storia, che in fondo è la storia di tutti. Come diceva il buon Socrate, “una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”.
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Sono assolutamente d’accordo su ogni punto. A proposito di Platone e del Timeo, ne parlavo proprio l’altro giorno con una persona. Platone parlò di un mondo in pace e serenità e lo fece per fare un paragone con la sua Grecia. Il discorso è che Atlantide potrebbe anche essere una sua invenzione o una leggenda del periodo. Ad ogni modo si identifica con una civiltà ricca e dedita al commercio.
Atlantide o non Atlantide, non mi sorprenderebbe che in Sardegna sia esistita una civiltà di questo tipo, d’altronde la posizione strategica nel Mediterraneo le avrebbe potuto permettere un ruolo di tutto rispetto. Quel che è certo è che le popolazioni che la abitavano si spostavano per mare, vedi gli Shardana con le loro barche che si son spinti fino in Medio Oriente. Insomma, la questione è interessante e i Giganti ci faranno capire di più. Speriamo presto.
Ti ringrazio per questo scambio, fa piacere parlare con persone interessate all’argomento :)
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Belli, molto.
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Grazie Gianni :)
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Milano 12/4/2015 Titolo:”la Dea Madre” di Barbara Picci. Lode e tantissimi complimenti per aver posto la tua”preziosa ricerca” con l’augurio e incoraggiamento di continuare ancora in tale direzione!=l’amico wang
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Grazie amico Wang :)
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